lunedì 5 agosto 2013

Primo giorno a Vancouver

Questa mattina ci svegliamo molto prima della prevista sveglia. Personalmente mi sveglio alle 3,30 e poi dormicchio un po’, Valeria regge un po’ di più.
Armati di guide e cartine proviamo a mettere giù un piano di battaglia, aiutati anche dalla connessione internet scopriamo di avere dietro l’hotel (max 1km) una fermata dello SkyTrain, e scopriamo anche che è l’ultima fermata prima della seconda fascia di biglietto. Oggi comunque non avremmo avuto problemi in quanto è il British Columbia Day, e la linea ha solo il biglietto della prima fascia, anche se la si percorre tutta.
Arrivati facilmente in centro grazie alla splendida linea di metropolitana leggera senza conducente, ci facciamo due passi al Canada Place dove vediamo caricare due grandi navi da crociera e ci facciamo una passeggiata per tutto il Canada rappresentato sulla passeggiata del “Canadian Trail”.
Fatta una bella passeggiata, decidiamo di fare finalmente colazione al famosissimo Tim Horton, prendo una cioccolata ed una brioche e ci lascio il palato… La cioccolata è piombo fuso!
Dopo la colazione ce ne andiamo a fare un giro per la città, seguendo le indicazioni della Lonely Planet presa da Valeria, versione in inglese della sola città.
Abbiamo un po’ seguito il percorso della guida, c’è da dire che è una bella cittadina, tranquilla ma non ha nulla di particolare per quello che abbiamo potuto vedere nella nostra visita. Non so che mi aspettavo, ma ho gradito molto di più Toronto ed Halifax. Non ti lascia molto questa città, anche se ha un clima molto bello per essere Canadese e la gente è veramente gentile. Ho notato una grande presenza orientale qui, molto più che in altre città. Quasi difficile trovare qualcuno che non è orientale (o forse occidentale, qui quelli che noi chiamiamo orientali sono ad occidente!).
Vediamo la libreria della città che ricorda un po’ il nostro Colosseo, lo stadio di football americano, un piccolo centro che mostra alcune divise di nazioni che hanno partecipato alle Olimpiadi invernali svoltesi nel 2010 proprio qua. Proseguiamo il nostro giro e ritorniamo al punto di partenza. Non è una città che ha tanta storia, ma cercano di valorizzare quel poco che hanno.
Ritornati al punto di partenza siamo vicini ad una gelateria dove sta lavorando un mio ex collega che si è appena licenziato per poter seguire il corso di una vero maestro del  gelato (non ice cream), ha vinto il premio di miglior gelato a Firenze lo scorso anno. Purtroppo mi aveva detto che aprivano alle 11, ma alle 11.25 è chiusa, vista la festività immagino che abbia orari diversi, purtroppo non trovo avvisi e sto per arrendermi. Fortuna vuole che li vicino ci sia una connessione Wi-Fi libera e delle panche all’ombra di alcuni alberi. Ci fermiamo e vediamo il da farsi. Tra una chiamata a skype ed una ricerca passa mezzogiorno. Nel proseguire il nostro giro ripassiamo davanti alla gelateria, e vedo il mio collega, busso sul vetro e viene a salutarci. Quattro chiacchiere, ci spiega benissimo la storia della gelateria e di come si sia incrociata con la sua. Ci parla di come viene fatto il gelato e ci offre un paio di coppette: ragazzi, raramente ho mangiato del gelato così buono e mai e poi mai avrei pensato di mangiarlo a Vancouver. Mi congratulo con lui per la sua scelta di vita e la qualità del loro prodotto e poi lo saluto, alla fine deve lavorare e gli abbiamo già rubato un bel po’ di tempo!
Proseguiamo sul lungomare, vediamo una bella scultura di “Orca digitale”, passeggiamo accanto al molo degli idrovolanti e proseguiamo vedendo vari porticcioli. La fame si fa un po’ sentire, il gelato ha tamponato un po’, ma non ha di certo saziato. Decidiamo di attraversare downtown per andare alle spiagge e di fermarci nel mezzo a spizzicare qualcosa. Prendiamo qualcosa di spagnolo/messicano giusto per tirare fino a sera.
Ci fermiamo in uno dei pochi negozi aperti della Roger, il loro maggior operatore di telefonia, vorremmo avere un numero locale per il nostro viaggio in camper, tanto vale farlo subito in città! Ragazzi, lasciate stare! Ci chiedevano 65$ solo per attivarlo, poi dovevamo aggiungere 20$ di credito che sarebbe durato solo un mese ed il numero sarebbe scaduto dopo 6 mesi. Una ladrata insomma!
Arriviamo finalmente alla zona delle spiagge, veramente strane! Una miriade di lucertole umane bianche da far paura. Tutti li a prendere il sole in un posto che noi a stento chiameremmo spiaggia. Lo sfondo è surreale, non mare sterminato ma costellato di navi cargo, immagino in attesa di ormeggiare e scaricare e caricare. Non dico che era brutto da vedere, ma strano! Proseguiamo la nostra camminata fino ad entrare per poco nello Stanley Park, arrivati alla piscina torniamo indietro. Assistiamo ad una scena un po’ toccante di una mamma che corre urlando alla ricerca del figlio, allarma i vari bagnini di spiagge e piscine ed al nostro ritorno vediamo il piccolo ritrovato, con la madre piangente ma tranquilla. In  mezzo a quel casino l’avrà perso di vista…
Arriviamo fino al monumento simbolo della citta penso, ma sicuramente lo è stato per le precedenti olimpiadi! Rimaniamo li vicino a riposarci un po’ su di una panchina all’ombra. Fa veramente caldo ed inizio a soffrire un po’! Li in zona vediamo una cosa allucinante per noi: un poliziotto in bici fa una multa ad un ciclista che guidava su di una strada pedonale ma non ciclabile!
Proseguiamo il nostro giro, con qualche sosta e passiamo ancora per il centro per dirigerci verso la nostra fermata dello Skytrain. Ormai si sono fatte le 17 e siamo un po’ cotti.
Il programma della sera è di andare a mangiare una bella bistecca da The Keg! Con calma arriviamo all’hotel  e ci facciamo una doccia, ci stendiamo un attimo sul letto per riprenderci, ma quando riapro gli occhi è l’una di notte! Siamo crollati senza rendercene conto, ed il mio primo pensiero è stato: “No! Keg è già chiuso!”. A quel punto mi giro e me la ronfo fino alle 6, avevo proprio bisogno di riposare un bel po’!
Guarda le foto.

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