Ed eccoci all’ultima sveglia sul camper, ed alla penultima
in Canada, per questa vacanza, ovvio!
Abbiamo ancora da farci qualche chilometro prima di
riportarlo, e dando un occhio ad internet non troveremo prezzi di benzina più
bassi lungo la strada. Andiamo a fare check-out e nel contempo facciamo pieno
di benzina e propano. Una spesuccia mica da ridere… Ci avviamo verso Calgary ed
il navigatore è preciso come sempre, facciamo un rabbocco di 20$ prima di
consegnare il mezzo ed arriviamo alla riconsegna. Ci accoglie una signora
austriaca, che controlla tutto e trova che è tutto ok. Gli faccio l’elenco dei
problemi che abbiamo avuto e se li annota per il tecnico. Ci mangiamo in fretta
gli ultimi gelati avanzati, lasciamo a loro le cibarie che non vogliamo portare
con noi e paghiamo l’eccesso di chilometri che abbiamo fatto.
Ci dicono che la navetta ha un po’ di ritardo, nessun
problema per noi. Dopo un po’ ci dicono che ci vorrebbe troppo, visto che hanno
una sovrapposizione di partenze ed arrivi, pertanto ci portano con uno dei loro
mezzi, un mezzo van adattato a camper. Ha tutto tranne la doccia, purtroppo.
Sarebbe stato il mezzo perfetto per noi! Nel viaggio ci porta una signora
svizzera che vive qui da ormai cinque anni, che invidia! Parlando lungo la
strada ci chiede delle bestie che abbiamo visto, e ci rimane un po’ male che
non abbiamo visto quasi nulla. Ha detto che lei dice sempre ai clienti di
cenare sul presto e poi andare a farsi un giro sul tardi dato che le bestie
escono con la tranquillità. Ammette anche che quest’anno è un po’ sfigato, ed
anche lei ha visto veramente pochi orsi da maggio, lo scorso anno in una botta
sola di domenica pomeriggio ne ha visti 5 insieme. Quest’anno forse complice l’alluvione
se ne vedono davvero pochi! Sarà un segno che ci dice che dobbiamo tornare!
Parliamo anche della città e delle temperature. La sera
prima avevamo sentito parecchio il freddo a Vulcan, e capiamo il perché: c’è
stata la prima gelata! Forse aveva ragione Valeria a dire che faceva freddo! Ci
dice che nei mesi di dicembre e gennaio arriva anche a -35°C, ma si sentono
meno dei -15°C che ci sono in Svizzera dato che qui è molto secco. Ci spiega
che le basse temperature e la bassa umidità sono dovute al fatto che la città
si trova su di un altopiano.
Raggiunto l’aeroporto ringraziamo e salutiamo la gentile
signora. In pochi minuti siamo in coda al nostro autonoleggio, o meglio sono!
Lascio Valeria in attesa con le valigie ed io vado a noleggiare. Il commesso mi
propone una cabrio, ed io sono dubbioso sul fatto che contenga tutte le
valigie, lui mi dice che ci stanno ma per farmi stare tranquillo mi manda nel
parcheggio a vedere l’auto. Per me ci stanno, e quando torno ho però un piccolo
inconveniente: la carta ha raggiunto il massimale dato che non mi hanno
cancellato le trattenute cauzionali dell’autonoleggio di Vancouver e del primo
hotel della vacanza. Poco male, prendo l’altra carta e facciamo la transazione
della sola assicurazione , per 30$ non muoio e sono tranquillo che non ho
alcuna franchigia.
Preso tutto vado a recuperare Valeria che gradisce il
passaggio dal camper alla cabrio. Purtroppo non possiamo abbassare ora il
tettuccio dato che nel baule ci sono le valigie. Partiamo e recuperiamo l’indirizzo
di destinazione, leggendo bene il foglio della prenotazione la signora del
B&B richiede di essere informata prima dell’arrivo, e che il check-in è nel
pomeriggio. Per impratichirmi facciamo un giro ed andiamo a vedere dov’è il
B&B, poi andiamo a fare un giro al museo dell’aviazione della città.
Il museo è caruccio, ci accodiamo ad un gruppo di persone
portatrici di handicap che arrivano da Vulcan e paghiamo il nostro biglietto.
Il museo non ha nulla a che vedere con quelli di Seattle, ma un giro ce lo
facciamo volentieri, nel secondo padiglione scambiamo anche qualche parola con uno
degli accompagnatori che si offre molto gentilmente di farci una foto davanti
al DC3 versione canadese.
Finito di girare il museo decidiamo di chiamare la signora,
tanto lasceremmo solo le valigie per poi visitare la città. Che problema c’è?
Grossissimo, anche qui trovare un telefono pubblico sembra un’impresa epica, e
dopo un’ora e mezza di pellegrinaggio ad muzzum lo troviamo e chiamiamo.
Arriviamo dalla signora che è davvero gentile, ci fa sentire
come a casa nostra. Ci fa sedere, ci offre un the, ci parla della città, dell’alluvione,
ci chiede di noi e di che giro abbiamo fatto e ci da consigli per la cena.
Dopo un’oretta passata in ottima compagnia usciamo e
finalmente posso sfruttare la cabrio, perdiamo un decina di minuti a capire
come funziona, dato che non abbiamo mai avuto un’auto del genere. La prima
tappa è una lavanderia, ma anche qui ci sono problemi, l’indirizzo non esiste
sul navigatore. Dopo aver girato per un po’ e scroccato la connessione ad uno
Starbucks, finalmente la troviamo. Facciamo il nostro bucato poi ci rechiamo
nella zona dove la signora ci ha consigliato di andare per la sera.
Arriviamo che è un po’ buio, ed un po’ tardi per loro: sono
le 21! Riusciamo a cenare entro le 22, con dei piccoli problemi di cucina, non
avevano più i fagioli che avevo ordinato ed arriva la manager a scusarsi
personalmente ed ad offrirmi altro. No problem.
Finito il tutto ce ne andiamo al B&B, tanto altro da
fare non c’è e vista poi la temperatura, Valeria mi costringe a rientrare. Dopo
poco aver messo in moto la macchina vediamo vicino alla strada, in pieno centro
abitato, un enorme coniglio o lepre che passeggia amabilmente vicino alla fermata
di un bus. Arrivati dalla signora vediamo anche li una bestia simile mentre
parcheggiamo. Siamo perplessi!
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