venerdì 24 agosto 2012

Rientro burrascoso

E siamo giunti all’ultimo giorno. Carichiamo la roba in auto, facciamo il nostro ultimo check-out e raggiungiamo un posto non troppo distante per fare la colazione. Il locale l’ha trovato Valeria, è stile anni ’50. A saperlo prima ci saremmo venuti anche ieri a colazione! Merita davvero!
Mentre mangiamo scopriamo che a New York, sotto l'Empire State Building c'è un pazzo che va sparando alla gente, chiedo al cameriere se è in diretta, e ci dice di si. Eravamo li pochi giorni fa!
Avendo tutto pronto decidiamo di passarci mezza giornata di nuovo al museo. Ci accodiamo come sempre ad un gruppo per la visita guidata, e quest’oggi non c’è nessuna supervisione. Il tempo scorre veloce, tocca più o meno gli stessi aerei del giorno prima, si vede che hanno gusti simili, anche se la spiegazione è diversa e più ricca di aneddoti. Cazzeggiamo e personalmente mi accodo ad un gruppo che finisce il giro all'SR-71, la guida deve averlo tra i suoi preferiti in quanto ne parla per una decina di minuti, aggiungendo molte più nozioni rispetto agli altri… Purtroppo il tempo è tiranno ed i nostri bellissimi momenti di questa vacanza stanno arrivando al termine. Rotta sull'aeroporto  Consegniamo l’auto senza problemi, prendiamo le nostre valigie e ci mettiamo in coda per il check-in. Qui se ne sbattono che io abbia già stampato le carte d’imbarco… Arriva il nostro turno e ci chiedono se vogliamo cambiare posto dato che il sistema di intrattenimento non funziona sui nostri sedili, la cosa non mi convince molto, e decidiamo che ci importa poco della cosa, tanto è un volo notturno e Valeria dormirà. La tipa è un po’ contrariata, ma non può fare altrimenti. Consegniamo tutto e passiamo i controlli di sicurezza, si fanno quattro risate per le nostre magliette di Bazinga, e Valeria fa pure un controllo RX. In men che non si dica è ora di imbarcarci sull'unico Boeing 747-800 per passeggeri, che appunto opera la tratta Francoforte – Washington. E’ davvero una bella bestia e noi siamo seduti in fondo, dove si restringe e di lato ci sono solo 2 sedili invece che tre.
Si parte col rullaggio e la corsa di decollo, ma panico-paura! Aborto di decollo, è il mio primo caso, ho fatto migliaia di voli per lavoro e pochissimi per vacanza e mi va a succedere proprio in questi pochi, soprattutto con Valeria! Controllo fuori, la porta dietro di noi e provo a rassicurare Valeria che non l’ha presa molto bene… Mediamente i passeggeri sono tranquilli, su un volo domestico ho sentito urla di terrore per molto molto meno…

Torniamo allo stand e dobbiamo aspettare almeno un’ora e mezza per far raffreddare i freni, per non metterci di più devono staccare 2/3 di aria condizionata ed il caldo è atroce. Valeria per fortuna si addormenta e dopo 3 ore decolliamo nuovamente, ma ad occhio la nostra coincidenza è saltata. Io mangio la cena, due chiacchiere con la collega Lufthansa ed il volo passa, anche perché sta tirando di brutto, grazie ai venti favorevoli arriviamo a 1.160 Km/h. Atterrati a Francoforte inizio a sentirmi veramente cotto, non ho chiuso occhio. Valeria si è un po’ ripresa ma è stanca. Dobbiamo prendere il Linate, ma deve partire tra 10 minuti e chiediamo ai tizi dei filtri di sicurezza come fare. Stranamente non parla inglese quello che interpello io, ma mi chiama addirittura un collega che parla italiano. Fa un paio di telefonate e ci dice che se corriamo lo prendiamo dato che ha un ritardo pure quello. Voglia di correre zero, ma ci proviamo. Alla fine ce la facciamo per il rotto della cuffia. Mi abbiocco un po’ pure io su quel volo, microsonni da stanchezza. Arriviamo a Linate e dobbiamo prendere la navetta, ma come sempre accade è appena partita e dobbiamo aspettare più di un’ora e mezza. Finalmente prendiamo la navetta che ci porterà direttamente a Malpensa e Valeria è veramente collassata. Le faccio ogni tipo di dispetto ma se ne rende conto a malapena! Meglio così perché l’autista è un pazzo scatenato, a momenti passa sopra ad una C1 che sta andando a 90 seguendo i limiti della superstrada, e li per la brusca frenata Valeria si sveglia ed un poco realizza la pazzia della guida. Le dico che è una fessa ad aver paura degli aerei e non di questi personaggi alla guida. Finalmente arriviamo a casa e dopo una doccia ci facciamo una bella pastasciutta! Ne avevamo bisogno! Riposiamo un po’ e poi andiamo dai parenti, la vacanza è terminata! 
Grazie per aver seguito anche questa avventura!
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giovedì 23 agosto 2012

Un museo fantastico

Questa giornata forse è noiosa per chi non è amante degli aerei…
Tutto il giorno è incentrato sulla visita all’Air & Space Museum che c’è fuori Washington. È sorto perché il primo museo (quello che abbiamo visitato in centro) non poteva più contenere tutti gli aerei, ed allora ne fondarono uno nuovo nel 2003. Al momento è ancora in fase di ampliamento. Chissà quanti altri aerei conterrà…
Dopo aver fatto una veloce colazione ci rechiamo al museo, già impostato sul GPS. È veramente a due passi dall'aeroporto  infatti alcuni pezzi sono arrivati qui volando al Dulles International Airport e poi sono stati trascinati all'interno del museo su classiche vie di rullaggio.
Arriviamo in pochissimo tempo, tra  i primi visitatori, volevamo essere li per l’apertura e goderci tutto il giorno. Cosa che ci riesce. Paghiamo il parcheggio e parcheggiamo vicino all'ingresso. Già nel parcheggio si notano delle auto di volontari, si riconoscono per la personalizzazione…
Attendiamo 10 minuti con altri visitatori e poi si parte con la visita. Il posto è davvero magnifico, una miriade di aerei da non credere! Appena entri ti trovi davanti l’SR-71 e dietro ad esso il Discovery. Che già basterebbero a giustificare la visita! Ci informiamo sulle visite guidate, cazzeggiamo un po’ in giro e quando è ora ci presentiamo. Abbiamo la fortuna/sfortuna di beccare un esame che viene fatto alla nostra guida. Una volta all'anno sono obbligati a sostenere un check durante un loro giro da parte di un esaminatore. Purtroppo il signore che ci guida è un po’ agitato, penso a causa dello sguardo severo dell’esaminatore. Fatto sta che ci fa fare un bel giro anche vedendo pezzi unici della seconda Guerra Mondiale (aerei tedeschi che nemmeno in Germania hanno più), pezzi storici come l’Enola Gay, il primo Concorde ad aver mai volato, ovviamente il Discovery arrivato da poco in sostituzione dell’Enterprise, che abbiamo appena visto a NYC e per finire il Blackbird, il mio preferito! Dopo la visita guidata ci prendiamo una pausa ed andiamo a mangiare, e purtroppo per Valeria anche qui hanno solo McDonalds! Forse è l’unico appunto che posso fare a questo museo, ci fosse un’alternativa sarebbe meglio…

Proseguiamo la nostra visita girando per i fatti nostri, ci soffermiamo di più sui pezzi che c’erano piaciuti, visitiamo la “torre di controllo” del museo e vediamo atterrare un bel 747 della British Airways e tanti altri aerei. Poi proseguiamo anche qui a fare shopping, e lo store è piuttosto simile a quello della città, con un po’ meno roba ma alcune cose diverse. Ormai è quasi ora di chiusura e ce ne andiamo in hotel. È ora di fare le valigie, lasciamo fuori solo un minimo cambio per il volo e chiudiamo tutto. Per cena ce ne andiamo in un bel ristorante non troppo lontano dall'hotel  Lo troviamo come sempre grazie a TripAdvisor , ed una volta entrati mi piglia un colpo: è fighettino da paura! C’è poca gente, giusto un paio di coppie. Ho paura ad aprire il menù per i prezzi, ma alla fine è meglio di quello che pensavo. Ovvio che non è economico, ma non ci ho lasciato un rene! Dopo la cena ci dirigiamo all'hotel dove passiamo la nostra ultima notte su suolo statunitense per questa vacanza…
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mercoledì 22 agosto 2012

Ultimo giorno a Washington DC

Oggi era partita come giornata shopping. Partiamo belli carichi: metrò e colazione e poi via a fare acquisti. Per il centro ci fermiamo un attimo e vediamo una strana sfilata di marinai  su di un mappamondo, dove c’è anche la statua di un marinaio. Proseguiamo il giro rivedendo dei posti già visti e poi ci ritroviamo all’Air & Space Museum, lo store era fantastico. Prima di entrare però ci guardiamo e decidiamo di vedere un altro po’ il museo, fortuna vuole che partiva una visita dopo pochi minuti e ci accodiamo a questa guida. Questa volta c’è un signore sulla cinquantina, forse sessantina a portarci in giro, e questo giro è molto più interessante per me, in quanto è incentrato sull'aviazione moderna e astronautica. Ci spiega molto bene l’evoluzione delle missioni che hanno poi portato all'Apollo 11. Ci parla anche un po’ di Marte visto che Curiosity è atterrato da nemmeno un mese sul pianeta rosso. Le ore del giro passano in men che non si dica e soddisfatti attacchiamo lo store. Povere carte di credito…
Dopo il giro ce ne torniamo carichi di roba all'hotel dove dobbiamo solo recuperare l’auto visto che era stata caricata al mattino dopo il check-out. Una delle tre valigie è anche già pronta per l’aereo: è piena di vari souvenir e cose che non indosseremo più per questa vacanza. Impostiamo il navigatore per il nostro ultimo hotel, che è abbastanza vicino, poco distante da Washington. Purtroppo becchiamo un po’ di traffico, ma non abbiamo fretta, dobbiamo solo spostarci, non abbiamo da visitare nulla li, visto che non c’è nulla!

Riusciamo ad arrivare senza problemi, il check-in è veloce e ci rilassiamo un po’. Per cena scegliamo un Pizza Hut li vicino, che non ci soddisfa molto, ma non abbiamo voglia di sbatterci e siamo stanchi. Ce lo facciamo andare bene.
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martedì 21 agosto 2012

A zonzo per Washington DC

Oggi giornatina bella tosta, ci gireremo i principali monumenti della città. Partiamo, e dopo il consueto viaggio in metrò e colazione partiamo ed andiamo a vedere il Campidoglio, la sede del congresso e l’avrete visto sicuramente in qualche film americano. Molto molto bello a vedersi, altro che visitare qualche palazzo del governo in Italia. C’è tanto verde e spazio intorno. Si vede che è una città progettata per diventare capitale di un grande paese. Ci giriamo intorno ma decidiamo di non visitarla, troppa coda e troppe cose da vedere. Facciamo un bel giro intorno, io oggi soffro un po’ più del solito il caldo. Facciamo tante foto e discorriamo anche con una guardia sul retro dell’edificio, che come al solito ci chiede del nostro giro. Raggiungiamo una fermata vicino alla casa bianca e ne usciamo, pensavo di vederla da lontano, ma se non ci arrivi da davanti la vedi solo all'ultimo  Veramente bella, personalmente pensavo fosse più grande. Magari colpa della distanza tra edificio e strada… Purtroppo non siamo stati fortunati con la visita e proseguiamo verso l’obelisco. Anche qui ci va male, niente visite in seguito al terremoto che c’è stato lo scorso anno, proprio mentre eravamo in volo tra Las Vegas e Newark! Un po’ di foto a questa colonna e poi proseguiamo verso il memoriale della seconda guerra mondiale. Un’opera davvero maestosa e ben tenuta come tutti i monumenti qui, poi scopriamo il memoriale a Martin Luter King, inaugurato da non molto, ed infatti si vede che è tutto veramente nuovo, più di tutti gli altri monumenti, nel mentre passa un grosso elicottero sopra alle nostre teste. Prendiamo e ci dirigiamo in fondo alla Reflecting Pool, che purtroppo non è visitabile a causa di lavori, ci va un po’ di sfiga per certi versi a questo giro. Ma comunque non ci lamentiamo, ci sono tante cose da vedere e comunque anche da distanza non ravvicinata è bella. Li vicino abbiamo il famoso Lincoln Memorial, con una statua enorme di Abramo Lincoln. Si rimane senza parole.

Da li a due passi abbiamo un memoriale della guerra nel Vietnam, molto particolare e ben fatto, si nota l’aura di rispetto che trasmette. Penso che sia una ferita ancora fresca quella del Vietnam per gli statunitensi, soprattutto perché quella guerra è stata persa. Decidiamo poi di cercare dei francobolli, ma non è facile, è un problema che abbiamo avuto anche nella precedente vacanza ed alla fine abbiamo spedito dall'Italia. Alla fine non troviamo i francobolli ma due bottiglie di acqua gasata e fresca si, e vengono finite in un battibaleno. La meta successiva è il famoso cimitero militare. L’ingresso del cimitero di Arlington lo troviamo quasi subito, è vicino alla fermata omonima. Ma una volta dentro è un po’ dura capire dove andare. Preferiamo andare per i fatti nostri e non prendere un trenino turistico. La prima cosa che vogliamo vedere è il famoso monumento di Iwo Jima. Un po’ dura trovarlo visto che è fuori dal cimitero, ma è veramente bello. Da li poi entriamo nel cimitero per un ingresso laterale, ed è veramente come nei film. Una schiera di lapidi bianche allineate, pieno di gente che passeggia come noi o che va a pregare sulle tombe. Arriviamo in fretta alla tomba di JFK, molto silenzio e rispetto li vicino e personalmente tante domande… Poi riusciamo a vedere il cambio della guardia, sembravano veramente dei robot! Li vicino poi vediamo le lapidi di commemorazione dei due Shuttle persi dalla NASA. Il cimitero è davvero enorme! Per andare alla nostra prossima tappa Valeria vuole provare una scorciatoia, io sono un po’ meno d’accordo visto che la chiusura è imminente e non voglio rimanere chiuso dentro. Il passaggio che vogliamo prendere noi sembra essere chiuso, e dopo qualche giro troviamo un’anima pia che ci apre il cancello e così possiamo uscire sulla strada e dirigerci verso il Pentagono. Qui si possono fare foto solo al memoriale dell’11 settembre, ma un paio di foto alla parete dell’edificio militare ci scappano… A questo punto si sta facendo tardi e procediamo verso l’hotel per l’ultima notte. Coi cambi del metrò ormai siamo bravi ed arriviamo alla nostra fermata. Questa sera ci aspetta non la pioggia ma il diluvio. Inizia a piovere veramente tanto, tant'è che l’ultima strada che dobbiamo prendere, che è leggermente in discesa sembra un fiume in piena e noi due salmoni che lo risalgono. Qui riusciamo a contenere il piccolo Gremlin perché in un attimo siamo in camera e ci laviamo ed asciughiamo e mettiamo ad asciugare le nostre cose. Impressionante come di giorno il tempo è bello mentre la sera piove sempre! Fatta la doccia andiamo a mangiare nel posto della seconda sera, visto che non avevamo mangiato male ed è abbastanza vicino.
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lunedì 20 agosto 2012

Air & Space Museum

Ci si sveglia col sole e la giornata sarà fantastica, tutto il giorno è dedicato ad un museo dello Smithsonian Institute: National Air & Space. Prendiamo la nostra linea di metrò, scendiamo non troppo distanti dalla nostra destinazione e facciamo colazione. Finita la colazione ci dirigiamo come dei fusi verso il museo, praticamente è il paese dei balocchi. Un museo in cui c’è la storia dell’aviazione! Possiamo vedere il primo aereo della storia, il Flyer dei fratelli Wright che volò sulla spiaggia di Kitty Hawk nel 1903, possiamo vedere il primo aereo che effettuò la traversata atlantica, ovvero lo Spirit of St. Louis, il modulo di comando dell’Apollo 11 e tanto altro ancora.

Abbiamo iniziato il giro da soli, e ci siamo informati per la visita guidata. All’ora prestabilita ci siamo presentati ed il gruppo è stato diviso tra le tre guide. Noi siamo finiti con una graziosa nonnina che ci ha spiegato tante cose, ma era ferrata in particolar modo sugli albori dell’aeronautica. Conosceva infiniti episodi sui primi aerei e si vedeva trasparire la passione per quello che faceva. Valeria ha anche registrato parti delle spiegazioni da portare successivamente a suo padre. Non voglio star qua ad annoiare chi non è interessato all’argomento, ci sarebbe da parlare per ore di ogni singolo pezzo li dentro. Comunque da quello che abbiamo capito tutte le guide hanno da fare un particolare giro ma possono gestirlo come meglio credono ampliando gli argomenti che preferiscono. Personalmente non sono un fanatico dei primi anni dell’aviazione, ma devo dire che la guida che avevamo ha reso la cosa davvero interessante ed era impossibile non seguire con interesse. Abbiamo toccato ovviamente anche cose più moderne, comprese le imprese spaziali compiute da russi ed americani. Mi ha fatto sorridere il fatto che alla domanda “Chi è stato il primo uomo nello spazio?” Abbiamo risposto in pochissimi col nome di Jurij Gagarin, quasi tutti dicevano Alan Shepard che fu lanciato nello spazio un mese dopo il russo. Non concepiscono che non sono i migliori in tutto! Visitiamo anche la cabina del 747 presente solo per una piccola parte nel museo, tutto non ci sarebbe stato, o meglio avrebbe portato via tanto spazio prezioso. Sperimentiamo anche una simulazione di viaggio su di un vecchio aereo di linea, che vibrazioni ragazzi! La pausa pranzo è un po’ un dramma per Valeria, all’interno del museo c’è solo McDonalds! È costretta ad adattarsi ed io ho la possibilità di immortalare su pellicola (virtuale) l’evento. Alla fine è rassegnata. Post pranzo abbiamo anche prenotato uno spettacolo IMAX 3D. Siamo praticamente in un planetario ad alta definizione e 3D, e lo spettacolo che vediamo è quello che parla dell’Hubble, il famoso telescopio. Se vi capita vedetelo, merita veramente. Continuiamo a girare e lasciamo perdere gli acquisti, li faremo l’ultimo giorno con calma. Continuiamo a saltare da un pezzo all’altro e l’ora di chiusura arriva in men che non si dica. Un po’ stanchi ci dirigiamo all’hotel dove ci prendiamo un piccola lavata a fine camminata. Una doccetta rinfrescante e poi cerchiamo dove andare a mangiare. Il posto che avevamo in mente non è quello dove finiamo, ma mi è piaciuto molto, lo stile è quello di una caserma dei vigili del fuoco e c’è anche una vera autopompa in disuso. Ristorati nello spirito e nel corpo andiamo a dormire non troppo tardi…
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domenica 19 agosto 2012

Smithsonian Museums

Ci alziamo e vediamo che il tempo non è dei nostri… Molto nuvoloso, ma comunque bello caldo. Ci dirigiamo alla fermata del metrò più vicina a noi, passando prima a fare colazione. Arrivati alla fermata scopriamo che il metrò per oggi non va, e dobbiamo prendere dei bus sostitutivi per andare alla fermata funzionante più vicina, stanno facendo dei lavori. Il servizio è gratuito e ci danno delle ottime spiegazioni. Raggiungiamo la fermata in un po’ di tempo, il traffico di superficie è tanto, e qui prendiamo la metrò, prima però dobbiamo fare il biglietto e la cosa è un po’ complicata… Qui non si paga un biglietto unico, ma si paga in base al percorso ed all’ora. Più viaggi e più paghi e se viaggi nelle ore di punta paghi di più. Un attimino complicato per noi che paghiamo un biglietto unico, ma ha molto più senso, e con le tariffe affisse ad ogni fermata non è complicato. Ma non ci quadra troppo un sovrapprezzo. Chiediamo spiegazioni e ci viene detto che è il sovrapprezzo da pagare per il biglietto usa e getta, se vogliamo possiamo fare la SmartTrip Card con la quale non avremmo alcun sovrapprezzo. Facciamo due conti e vediamo che ci converrebbe e decidiamo di farla, ma dobbiamo trovare un posto dove la vendono in quanto non è ancora disponibile in tutte le fermate, ma lo sarà entro la fine dell’anno. Tanto i biglietti li abbiamo fatti sia per andata che per ritorno e decidiamo di farla alla stazione in centro. La linea è davvero bella e pulita, cambiare molto semplice e non ci perdiamo. Nelle stazioni ci sono parecchi poliziotti, molto disponibili. Vedendoci guardare le cartine del metrò si sono avvicinati e ci hanno chiesto dove dovevamo andare e ci hanno dato indicazioni precise. Alla stazione di destinazione riusciamo a fare la carta con qualche difficoltà alla macchinetta, non prende le carte ed abbiamo scarsità di banconote del taglio adatto!

Giusto per farvi capire vi faccio vedere i miei viaggi:

Usciamo all'aria aperta e dopo poco inizia a piovere, ma piovere di brutto! Il che è una sfiga più grossa di quanto possiate immaginare, io viaggio con una dei Gremlins! Ricordate le regole?
  • mai esporlo alla luce che lo irrita, in particolare quella del sole, che lo ucciderebbe
  • mai farlo bagnare, altrimenti si moltiplica
  • mai nutrirlo dopo mezzanotte

Ecco, quelle di Valeria sono:
  •  Non farla bagnare altrimenti si incazza
  •  Se ti dice che ha fame nutrila entro mezz'ora altrimenti si incazza
  •  Se fa caldo, freddo o è stanca si incazza facilmente

Ecco, ora che le vedrà si incazzerà, è una regola anche questa?
Riusciamo a trovar riparo sotto un porticato di un museo, e dopo averla fatta un po’ sbollire, ed aver visto che la pioggia è calata decidiamo di andare al museo di Storia Naturale dello Smithsonian. Per arrivarci mi offre la mantellina delle cascate, ma rifiuto, puzza più di me sul bus Toronto-Niagara Falls nonostante siano state lavate. Entriamo nel museo ed appena vede che l’ingresso è gratuito ed un paio di fossili si ammansisce. Dovrei avere questo museo dietro l’angolo per quando è nervosa…
Scherzi a parte il posto è magnifico, vediamo dei pezzi unici e delle ricostruzioni che sono dei capolavori, il tempo ci passa in fretta li dentro, facciamo una piccola pausa nel self service e riprendiamo a girare. Qui sicuramente Valeria scriverà pagine e pagine di quello che abbiamo visto, o magari riuscirà a sintetizzare un po’… Arrivati a metà pomeriggio decidiamo di rientrare sul presto visto che il tempo è uno schifo, che siamo bagnati e che c’è il disagio dei mezzi ancora per oggi. Anche nel percorso dalla fermata all'hotel ci prendiamo un po’ d’acqua ma non tantissima. Una volta docciata, asciugata e con dei vestiti puliti ritorna ad essere felice e solare come sempre (o quasi!).

Decidiamo di fare un po’ più di strada e di andare a mangiare in una zona dove dovrebbe esserci un cinema. Una volta arrivati abbiamo qualche problema a parcheggiare, non ci sembra vero che un multipiano sia gratuito per la sera. Andiamo a vedere i locali e ci accorgiamo che anche se siamo vicini alla capitale anche qui chiudono presto e che il cinema è già chiuso, riusciamo a fare una vasca per vedere i posti aperti e per scegliere. La scelta va per un classico pub, decidiamo di mangiare all'interno visto che il tempo è ancora un po’ pazzo… Sinceramente mangio bene e non spendiamo nemmeno troppo. Contenti prendiamo l’auto e senza pagare il parcheggio andiamo a riposare.
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sabato 18 agosto 2012

Un grande Mall

Ed eccoci di nuovo in città, Baltimora non è male. Il centro è molto bello. Per oggi decidiamo di visitare un paio di navi. Io scelgo di visitare l’USS Torsk, un bel sommergibile che combatté la seconda guerra mondiale a largo delle coste giapponesi. Avevo sempre desiderato visitare gli interni di un sommergibile, non è sicuramente un moderno sommergibile nucleare, ma comunque un bel diesel-elettrico che ha fatto storia. Ho la fortuna di entrare poco dopo un tizio enorme che scopro essere imbarcato su un moderno sommergibile statunitense ed origliando scrocco un po’ di spiegazioni che chiede ai volontari dell’unità. Gli spazi sono davvero stretti, e non oso immaginare come fosse vivere dentro a questa nave, soprattutto durante una guerra! Valeria invece sceglie di visitare la USCGC Taney, una nave della Guardia Costiera Statunitense che era presente alle Hawaii durante l’attacco a Pearl Harbour, solo che era ormeggiata ad Honolulu e non fu colpita dall'attacco  La carriera di questa nave finì nel 1986, dopo aver servito la patria in tanti modi diversi. Nella visita si notano immediatamente che gli spazi sono maggiori rispetto ad un sommergibile. Molto interessante anche qui leggere come funzionava il tutto… L’ultima tappa è un vecchio faro, il Seven Foot Knoll Light, spostato dalla suo originale posizione al molo di Baltimora nel ’97. Impressionante pensare a come potesse essere la vita del guardiano del faro. C’è la possibilità di vedere tutte le stanze. Finito il giro Valeria mi porta da Bubba, ora è il mio turno offrirle il pranzo. Io prendo una secchiellata di pesce, tanto e buono. Dopo il lauto pasto prendo un vero e proprio secchiello Bubba Gump a Valeria, tanto abbiamo il terzo bagaglio da riempire! Appena dopo aver mangiato siamo fuori dal ristorante ed uno strano rumore ci fa alzare lo sguardo. Dopo un paio di passaggi e parecchie foto arriviamo a capire che è un B-17 (Fortezza Volante) quello che stiamo osservando, proprio quello usato per fare il film "Memphis Belle" che poi scopriremo essere in città per dei voli per il pubblico. Con una ragazza tutta contenta per un semplice secchiello procediamo a fare un po’ di shopping prima di procedere verso Washington. Usciamo dalla città e facciamo una piccola deviazione, ci dirigiamo ad Hanover all’Arundel Mills Mall. Un centro commerciale enorme. Nonostante il parcheggio sconfinato facciamo fatica a trovare parcheggio, una volta parcheggiato entriamo senza saperlo nel loro negozio più grande: Outdoor World. Praticamente è un negozio di caccia e pesca, ma dove trovi di tutto per la caccia e la pesca. Dalle barche all'abbigliamento  Per non parlare delle armi ovviamente! All'interno c’era anche un acquario enorme, probabilmente per fare vedere quello che puoi pescare. Ricostruzioni di scene di caccia con orsi, ponti sospesi, alci, idrovolanti tutto in dimensioni reali! Un idrovolante appeso al soffitto di un negozio ragazzi! Stavamo per prendere dei richiami di anatre presi dalla foga ma alla fine desistiamo. Entriamo nel Mall vero e proprio, visto che quello era solo un negozio! Tutto grosso, la nostra meta è un outlet della Levi’s, ma guardiamo un po’ tutto. Dopo un po’ di ore li dentro ce ne andiamo, ancora basiti per l’immensità del posto. Il viaggio non dura molto e raggiungiamo senza incontrare troppo traffico il nostro hotel, siamo all'imbrunire e vediamo un po’ di facce losche in giro, ma a quanto pare qui la gente è un po’ così, siamo forse noi che interpretiamo certi comportamenti come loschi. Mentre facciamo il check-in un altro cliente mi fa un po’ di domande su quanto pachiamo per le nostre 4 notti e quando abbiamo prenotato. A lui hanno sparato una cifra un po’ più alta per un last minute… gli dico che sarà perché non ha prenotato prima ed all'ultimo le stanze salgono. Ce ne andiamo in stanza lasciando mercanteggiare con l’addetto alla reception. Giungiamo nella stanza che ci ospiterà per le prossime quattro notti, e torno a prendere le ultime cose, compreso il fidato frigo. Dopo esserci fatti una doccia andiamo a cercare un posto dove mangiare. Becchiamo un posto non troppo distante dove fanno pizza, odio prenderla all'estero so che non è buona ma alla fine qui è una delle cose più economiche e da queste parti sanno essere cari! Valeria non vuole andare assolutamente nei fast food stile Mc e pertanto le opzioni si riducono.

Alla fine la pizza è discreta ed il conto non salato, TripAdvisor si sta rivelando molto utile in questa vacanza!
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venerdì 17 agosto 2012

Gatti coccodrillo

Al risveglio andiamo a vedere se i felini hanno gradito, troviamo poco e niente, si sono mangiati tutto! Peperoni, patate e pane ripieno di sugna! E li vediamo li sdraiati che se la godono. Sono pieni da scoppiare! Ci ricordano dei coccodrilli dopo che si sono mangiati uno gnu! Se passate al Red Carpet Inn e fate il nostro nome ai gatti avrete tante fusa gratis!

Lasciamo questo hotel sul presto e ce ne andiamo nuovamente nella prima Capitale degli Stati Uniti d’America. Parcheggiamo e quest’oggi non prenderemo fregature, troviamo un posto più vicino e meno caro, che il giorno prima era già completo! Raggiungiamo la biglietteria e ci facciamo dare i biglietti, facciamo ancora un mezzo giro e quando manca una mezz'ora raggiungiamo il punto prestabilito. Riusciamo ad entrare dove ieri non ci era permesso farlo, è bastato fare una semplice prenotazione… Arriva il nostro turno e veniamo accolti in questa antica stanza, il nostro cicerone è un Ranger bello grosso che sembra aver ingoiato un microfono relativo amplificatore! Non ho idea di come faccia a parlate con un volume così alto per tutto il giorno! Lascio a Valeria il piacere di descrivere le meraviglie “storiche” viste oggi. Avranno poca storia questi americani ma ci tengono davvero tanto, qui noi abbiamo millenni di storia e facciamo crollare tutto… Ci facciamo un giro per il parchetto, poi un altro breve giro per le vie del centro e tappa finale nei negozi per souvenir e cartoline. Poi anticipiamo il traffico della città e puntiamo dritti su Baltimora, arriviamo in serata ed attraversiamo un po’ di quartieri. La città ci sembra subito un po’ insicura. Ci saremo fatti influenzare dalla guida, ma anche il distributore dove mi fermo a fare il pieno il gestore è chiuso dentro ad uno sportello bello blindato… Cerchiamo di raggiungere il centro che è sul mare e come riferimento viene dato l’acquario. Sembra un po’ di cambiare città in pochi metri: un po’ fuori pericolosa (almeno l’impressione che trasuda è quella) ed il centro pieno di vita e tranquillo. Lasciamo l’auto ai margini, non volendo lasciarci in capitale per il parcheggio, ma il posto sembra tranquillo. Ci muoviamo a piedi e facciamo un giro a zonzo per capire che cosa c’è, Valeria non si lascia sfuggire un ristorante aperto da poco, un altro Bubba Gump! Stasera però non andremo a mangiare li, ma al famoso Cheesecake Factory, conosciuto grazie alla serie di nerd “The Big Bang Theory”. Nell’attesa visto che siamo all'imbrunire decidiamo di non fare il giro delle navi ma quello all'acquario  uno dei più grandi e belli al mondo. Effettivamente è maestoso, hanno anche ricostruito in una zona una foresta brasiliana! L’unica cosa che non mi piace è lo spettacolo dei delfini, ho appena visto un documentario su come vengono catturati per lavorare nei parchi acquatici e la cosa mi infastidisce. Perdiamo almeno un paio d’ore in questa immensa struttura, ammirando tantissimi pesci e poi usciamo. Ci dirigiamo al ristorante dove vogliamo cenare e chiediamo un tavolo per due. Ci dicono che c’è da aspettare parecchio, ma questa è la nostra unica possibilità nella vacanza per mangiare in questa catena. Confermiamo e ci danno un aggeggio stile portachiavi gigante che ci avrebbe avvisato per ritornare. Andiamo nella galleria a fare due passi e vedere delle vetrine quando dopo 10/15 minuti inizia a vibrare ed ad illuminarsi lo strano affare! Ci prende un po’ alla sprovvista e torniamo al ristorante, ci indirizzano subito al nostro tavolo, il posto è imballato di gente essendo un weekend, ma sono abbastanza veloci con le ordinazioni. Io prendo un secondo e Valeria due antipasti di pesce, che ha gradito molto! Per finire prendo ovviamente una fetta di Cheesecake, come potrei non prenderla in un posto con un nome del genere? È davvero buona e merita, non spendiamo nemmeno troppo, neanche 40$ con la mancia ed usciamo soddisfatti. Torniamo alla macchina, ma alla fine il posto non è poi così losco col buio, ma ci muoviamo in fretta e raggiungiamo il nostro hotel poco fuori città. L’unica sfiga del posto è che divide il parcheggio con un pub ed è difficile prendere un posto vicino, ma alla fine ne troviamo uno abbastanza comodo. Il posto è un classico Motel 6 e ce n e andiamo a nanna sempre più distrutti!
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giovedì 16 agosto 2012

Philadelphia

Oggi la giornata comincia con un bucato! Prendiamo l’auto ed andiamo a poche miglia, ormai espertissimi mettiamo a lavare le nostre cose, nell’ora di attesa andiamo ad un diner consigliato dalla proprietaria della lavanderia. In 2 minuti ci siamo, le indicazioni sono precise e ci prendiamo dei pancakes, e questi sono davvero enormi! Mangiamo a fatica ma dobbiamo lasciarne un po’, alla fine la capienza dello stomaco è limitata! Torniamo precisi per far asciugare la nostra roba, e mentre asciuga cazzeggiamo in un supermercatino li vicino, prese due cazzate torniamo a prendere i vestiti, li portiamo all’hotel ed andiamo finalmente a Philly! Passiamo il fiume Delaware che divide il New Jersey dalla Pennsylvania. In città abbiamo idea di dove andare e cerchiamo un parcheggio non troppo caro, dopo un paio di giri ne becchiamo uno e parcheggiamo. Andiamo al centro informazioni per turisti e capiamo che per visitare la Indipendence Hall abbiamo bisogno di prenotare, anche per il giorno stesso. Il costo è davvero ridicolo e decidiamo di farlo in serata per il giorno successivo vista la mancanza di collegamento ed il casino che abbiamo dovuto fare a NYC per l’Intrepid. Pertanto visitiamo tutto il resto guidati dalla nostra Lonely Planet, il giro ci porta via un po’ di ore, andiamo anche sulla sponda del fiume poi torniamo indietro. Il caldo è atroce oggi, sembra lontana secoli la pioggia di ieri!
Decido poi di fare un giro un po’ meno culturale, visto che il più l’abbiamo visto e che domani avremo ancora un po’ di tempo, dirotto Valeria ad un paio di miglia da qua. Arriviamo ad una famosa scalinata, famosa non per eventi storici ma per un film: Rocky! C’è parecchia gente, ad occhio da tutto il mondo, che sale di corsa le scale per imitare il grande pugile! Possiamo evitare di fare ciò noi? Ne dubito!
Ormai si sta facendo tardi e non vogliamo perderci la cena, tanto i musei qui chiudono presto e non ci interessa la vita notturna della città, torniamo alla macchina e scopriamo che abbiamo interpretato male il messaggio pubblicitario di sconti del parcheggio, pertanto paghiamo il doppio di quello che pensavamo e ce ne andiamo. Una tizia ha provato a spiegarci perché, ma non capiamo troppo bene. Pare che siamo arrivati troppo tardi, dovevamo arrivare prima per pagare di meno andando via alla stessa ora. Ancora non capisco…
Senza incontrare troppo traffico ci dirigiamo all’hotel, una doccia veloce e poi a mangiare, il posto è vicino ma c’è da attraversare una strada a due corsie per senso di marcia, perciò andiamo in macchina, non vogliamo rischiare di essere investiti viste le velocità a cui viaggiano… Mentre andiamo dico a Valeria che non berrò visto che devo guidare, e lei mi dice: “Ma dai, per fare si e no 200mt come vuoi che ti fermino? È impossibile!”. A quel punto arriviamo al ristorante e vorrei ucciderla! Almeno quattro macchine della polizia locale parcheggiate con gli agenti dentro al ristorante! La guardo ed ha il buon senso di non dire nulla! Quando vuole sa portare una sfiga tremenda! Vabbè, entriamo, ho anche letto su tripadvisor che si mangia davvero bene… Ci portano il menù, senza foto, e dobbiamo ordinare. Avendo letto le recensioni scelgo di prendere il piatto forte del posto (e poi scopriremo che è tipico di Philadelphia) che è la Cheesesteak, immaginando dia una bella bistecca con sopra del formaggio, scelgo la via di mezzo in quanto nelle recensioni dicevano che il grande era troppo grande. Ho fame ma non sono così capiente. Valeria mi segue ma ne prende uno senza formaggio e li mi pongo i primi dubbi: come cavolo fai a portarmi un Cheesesteak senza cheese? Da bere prendiamo limonata e tap water, no alcool vista la quantità di sbirri nel locale (una decina): non voglio passare guai nemmeno per una birretta!

Arriva il piatto e li la sorpresa! Non vi voglio rovinare la sorpresa, fate una ricerca su Google e poi proseguite la lettura! Fatto? Bene ora capite che cos’è che ci siamo trovati nel piatto! Ed il bello è che c’era sulla guida, ma non abbiamo letto la parte dei cibi, ma solo dei monumenti! Valeria è nera, ha preso quella senza formaggio ma con spicchi di patatine (non so il nome ma erano così alla vista), peperoni e qualcos’altro, io il classico con carne e formaggio. Io riesco ad arrivare appena dopo la metà del panino e Valeria si sazia ad un terzo, siamo ingolfati! Passa la cameriera a chiederci se andava bene e precedo Valeria dicendo che va tutto ok. Lei si incazza ma provo a spiegarle che siamo noi le volpi che hanno ordinato senza sapere che era, e quello che ci aveva portato non era male. Non ti puoi incazzare se ordini un panzerotto e non ti portano una pizza! Ce ne andiamo e la ragazza ci da la famosa Doggy Bag. Non ce la sentiamo di lasciare tutto quel mangiare, ma non sappiamo cosa farcene. Arrivati in hotel ci viene data un’idea da alcuni ospiti fissi, i gatti. Ne abbiamo visti pochi nelle nostre vacanze in America, ma qui ce ne sono tre o quattro. Mettiamo vicino ad un bidone gli avanzi della nostra cena e ce ne andiamo a dormire pieni come dei coccodrilli!
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mercoledì 15 agosto 2012

Via da NYC

Dobbiamo lasciare l’hotel, perciò liberiamo la stanza, carichiamo la Santa Fe e facciamo check-out. Decidiamo di lasciare la macchina all’hotel e di visitare la città per l’ultima volta. Ci siamo lasciati Little Italy e Chinatown per fare lo shopping finale. Decidiamo di attaccare subito l’Empire State Building, e volete un consiglio? Se piove non salite, se c’è il rischio di temporale non vi fanno uscire e buttate via i soldi. Dopo un’ora di attesa al piano della balconata rassegnati decidiamo di scendere, Valeria è parecchio incazzata… Non so se è più incazzata per non essere uscita sul balcone o se per aver speso i soldi per niente, il mio T-Rex…

Decidiamo di fare un giro verso l’Iron Flat Building, vicinissimo ad Eataly, che giriamo ma decidiamo di non mangiare li visti i prezzi. Finiamo per prendere qualcosa in un 7Eleven e lo mangiamo nel parchetto li di fronte, e li Valeria si fa come amico un simpatico scoiattolo che sale sulla panchina e le mette una zampina sulla gamba. Lei ovviamente non resiste e gli da un po’ di pane… Praticamente abbiamo concluso il nostro ultimo giro sulla 5th Avenue e col metrò ci rechiamo a Chinatown e Little Italy che ormai sono unite. Purtroppo inizia a piovere, ci prendiamo un po’ d’acqua e non tiriamo più fuori le macchine fotografiche. Facciamo un giro veloce a Little Italy, qualche acquisto nei negozi cinesi e poi via verso la macchina, ora ci dobbiamo dirigere verso Philadelphia. La pioggia ci molla un poco mentre viaggiamo verso l’hotel ma dopo poche miglia ci investe un mezzo uragano, altro che le allerte che avevano dato quando eravamo a Plymouth! Per un po’ guidare è davvero difficile, ma poi si passa ad una situazione di pioggia normale ed alla fine smette anche di piovere… Il viaggio non è poi così lungo, e l’hotel lo troviamo senza troppe difficoltà. Arriviamo che ormai sono le 20/20.30. Il gestore oltre alla chiave mi da anche alcuni pacchi che avevo ordinato tramite Amazon. Purtroppo siamo un po’ sfigati e la stanza ha un problema, la porta non si apre, e perdiamo un po’ di tempo nel farci dare un’altra stanza. Purtroppo la nuova stanza è fumatori, e la puzza si sente un po’. Lasciamo un po’ aperta la finestra e decidiamo di andare a mangiare dopo poco, avevamo chiesto dritte al tizio dell’hotel essendo un po’ affamati. Usciamo per le 22 ed andiamo nel posto migliore indicatoci dal tizio, arriviamo e le sedie sono sui tavoli… Arrivando da NYC siamo un po’ spiazzati, proseguiamo verso il secondo (ed ultimo) posto e pure questo è chiuso. Un po’ incazzato decido di andare allora al fast food Taco Bell nonostante non mi piaccia e scopriamo che pure quello è chiuso! Non ci credo, tutto chiuso! Facciamo un salto alla lavanderia che ci ha indicato il tipo, che sarà il primo posto dove andremo domani mattina, e poi torniamo in stanza. Meno male che avevamo qualcosa da stuzzicare e bevande fresche… Un po’ incazzato ed affamato me ne vado a letto, la stanchezza anche oggi è tanta e prendo ad abbattere qualche albero!
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martedì 14 agosto 2012

Dall'Intrepid a Manhattan

Oggi il tempo non è dei migliori, decidiamo di visitare un bellissimo museo di aerei, in una location particolare: L’Intrepid Sea, Air & Space Museum, dove si possono ammirare una miriade di aerei sulla Portaerei USS Intrepid che ha combattuto alcune guerre. Ora in disarmo è diventata un magnifico museo.
Oggi già ci sentiamo newyorkesi, sappiamo come prendere senza problemi il bus, dove muoverci etc. Raggiungiamo la solita autostazione e poi via verso ovest a cercare il molo giusto. Lo troviamo subito ma non troviamo dove fare colazione, è la maledizione degli Starbucks: quando ne vuoi uno non lo trovi e quando non ti frega nulla ne vedi quattro insieme! Troviamo dopo un po’ di giri una delle nostre caffetterie americane e scrocchiamo come al solito il Wi-Fi… Il tempo fuori peggiora ed inizia a piovigginare, raggiungiamo il museo e scopriamo che c’è una coda mostruosa. Il tipo ci consiglia di usare i nostri smartphone per comprare il biglietto, in tale modo avremmo una coda praticamente nulla. Raggiungiamo nuovamente la caffetteria e scrocchiamo ancora la linea. Con un po’ di difficoltà riusciamo a prendere un biglietto ed a farci mandare i biglietti via mail. Al museo passiamo immediatamente e ci immergiamo negli aerei. All'ingresso è visibile un Concorde della BA, foto nel piazzale, e poi entriamo nel museo, ovvero la portaerei! Visitiamo un po’ i ponti e troviamo un simpatico vecchietto che ci acchiappa e ci illustra un po’ la nave, ci chiede di dove siamo ed alla risposta ci dice che è stato varie volte in Italia durante il servizio. Gli chiedo se era stato a Napoli, e lui un po’ meravigliato conferma. Gli dico che so che è la più grande base navale americana in Italia. Chiacchieriamo un po’, ci spiega un po’ di cose ed alla fine ci dice di seguire la proiezione che si terrà li vicino. Gli diciamo che avevamo visto che iniziava dopo un po’ ed eravamo già tentati di vederla, ma ora che ce la consiglia la seguiremo certamente. Lo ringraziamo per la cortesia e competenza e lo salutiamo. Alla proiezione manca poco, e nel frattempo facciamo un giro a vedere i vari modellini della nave nei vari anni, vedendo i cambiamenti apportati durante gli anni. È ora e ci rechiamo al punto di proiezione. Dopo poco parte lo spettacolo che parla della nave, proiettato su vari schermi vengono proiettate immagini di repertorio e ricostruzioni, narrate da un soldato ed un marinaio. Il tutto corredato di un audio e degli effetti speciali coinvolgenti. Per concludere con un doppio attacco da parte di due kamikaze che non affonda miracolosamente la nave, ma che uccide parecchi membri dell’equipaggio. Alla fine viene detto che se 25 novembre del ’44 ci fossimo trovati in quel punto saremmo sicuramente anche noi su quel muro con tutti i caduti. Un’esperienza davvero coinvolgente e toccante.
Il tempo sembra migliorare e procediamo sul ponte superiore dove troviamo una vasta gamma di aerei tra cui l’A-12, predecessore dell'SR-71 (Blackbird). Spesso i due vengono confusi! Vediamo anche un esemplare di MB-339 con colorazione Frecce Tricolori. Concludiamo con la visita all'interno del padiglione dello Space Shuttle Enterprise, appena arrivato (poco più di un mese fa) dallo Smithsonian. Vediamo da veramente vicino l’unico Shuttle che non è mai andato in orbita, ma che è stato indispensabile per farci andare tutti gli altri! Dico sono una cosa: mastodontico! Ci mettiamo in coda per salire e vedere il muso e ci facciamo qualche foto. Poi usciamo e proseguiamo a visitare la nave, non senza aver prima acquistato qualche souvenir. Poi decidiamo di andare a visitare il Concorde e chiediamo di poter acquistare un biglietto e scopriamo che il museo sta per chiudere. Non ci siamo accorti che erano le 17:15! Il tempo ci è letteralmente volato! Rassegnati facciamo le nostre ultime foto, ammiriamo i pezzi magnifici esposti e poi ce ne andiamo. Proseguiamo a visitare la Grand Central Station, luogo stravisto nei film, ed è veramente come lo si vede! Dopo la stazione decidiamo di andare per il tramonto a Brooklyn. Cerchiamo la stazione più vicina e ci dirigiamo li. Attraversiamo il ponte proprio mentre cala il sole sulla città, e se non fosse per i lavori di ristrutturazione del ponte sarebbe uno spettacolo magnifico. Scendiamo sul lungofiume nel quartiere di Brooklyn dove notiamo una forte presenza di turisti italiani, davvero impressionante. Arriviamo giù quando inizia a fare buio e Valeria riesce a fare delle bellissime foto. Dopo un po’ di giri decidiamo di rientrare, siamo cotti e sbagliamo la direzione della prima linea, dopo una fermata scendiamo e prendiamo la giusta direzione ed arriviamo all'autostazione senza problemi, ormai siamo più che pratici di gate ed orari e diamo pure informazioni ad altri turisti che devono prendere quella linea. Volevano solo riconoscere qual era la linea locale, loro erano più vicini di noi…

Arrivati in hotel prima del solito sistemiamo un po’ di foto al PC e poi ce la dormiamo, domani sarà ora di levare le tende dalla Grande Mela…
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lunedì 13 agosto 2012

Il simbolo degli States

Siamo un po’ distrutti oggi, ma la sveglia dev’essere presto, abbiamo prenotato il giro alla Statua della Libertà. Oggi azzecco il bus, è lunedì e passa veramente l’espresso ed è veramente espresso. Col metrò raggiungiamo immediatamente la zona di Battery Park, da dove si ammirano le torri che si ergono al posto del World Trade Center. Facciamo una veloce colazione e poi ci dirigiamo verso la zona di imbarco. Vista la coda ci piglia un colpo, ma poi scopriamo che sono quasi tutti quelli che non hanno prenotato. Andiamo nella nostra coda e ci facciamo si e no 10 minuti poi dobbiamo affrontare un controllo simile a quelli aeroportuali! Ovviamente non essendo terroristi e non avendo altro che acqua e macchine fotografiche ci fanno passare. Altra coda, un poco più lunga della prima ed arriva il nostro battello per Liberty Island, che ha l’onore di avere sul proprio suolo il simbolo di NYC se non di tutta l’America: la Statua della Libertà!
Man mano che navighiamo si avvicina e diventa più grande e bella. Valeria inizia a parlare dell’ossido di rame che è positivo al contrario di quello di ferro. Quando è contenta comincia a parlare a macchinetta… Sbarchiamo e cominciamo a fare un giro dell’isola, piccolina. Salto al negozio di souvenir dove prendo a Valeria l’occorrente per fare una foto sotto la statua, ovvero corona in gommapiuma e fiaccola! Alla fine mi obbliga a fare una foto del genere. Prendiamo anche un passaporto dei parchi degli States, come dei fessi con un anno di ritardo! Lo scorso anno avremmo potuto mettere parecchi timbri, e sarebbe anche stata una versione ad edizione limitata… Altra scusa per ripassare nei posti dello scorso anno!
Ripassiamo per l’ultima volta sotto la statua, è davvero maestosa. Bellissima, peccato sia ancora chiusa al pubblico!
Ci imbarchiamo ora per vedere Ellis Island, il porto di arrivo di parecchi emigranti del passato! Cerchiamo anche dei parenti, io trovo una zia di mia nonna mentre Valeria trova parenti più vicini, che conosceva già. Grazie ai sistemi raggiungiamo il muro dove si trovano i nomi e facciamo qualche foto. Ci godiamo un po’ il giardino esterno, visitiamo il museo interno e poi decidiamo di tornare in città: mi devo far offrire il pranzo da Valeria!
Grazie alla metropolitana raggiungiamo Times Square dove c’è Bubba Gump! Valeria ne va matta, non tanto per il cibo quanto per il locale. Affamati come lupi sbraniamo un po’ di pesce. La cameriera che ci ha in carico è molto gentile ed abbozza qualche parola di italiano, cosa non fanno per le mance qui! Col pasto ne approfittiamo per riposare un po’, il caldo mi uccide, e bevo come un cammello tutto il giorno!
Finito di mangiare decidiamo di andare a vedere il memoriale dell’11 settembre. Purtroppo la fila per entrare è lunghissima, ma un addetto ci da la dritta per prendere i biglietti online, scroccando un po’ di connessione prendiamo due biglietti che non costano nulla, faremo poi un’offerta cash. Raggiungiamo il posto per il ritiro dei biglietti che dista un mezzo chilometro, breve coda per il nostro turno e poi coi biglietti abbiamo accesso all’ultimo turno di visita. La coda è poca e c’è poca gente che ha prenotato per quell’ora, anche qui controlli stile aeroporto. Se potete prendetelo per la stessa ora, amplifica le sensazioni in quel posto il tramonto. Io e Valeria non ci siamo quasi parlati li dentro, tanto per farvi capire l’atmosfera solenne che si respira. È molto toccante, direi quasi commuovente, soprattutto se ci sono dei parenti di vittime della sciagura verificatasi qui. Il monumento devo dire che è veramente ben fatto, trasmette tanto. Abbiamo anche visto l’unico essere vivente che è sopravvissuto al crollo delle torri, ovvero un alberello.
Dopo non molto è ora di chiusura ed i poco cordiali addetti alla sicurezza e poliziotti ci invitano ad andarcene, urlandoci dietro non appena ci fermiamo qualche secondo per un’ultima foto.  Raggiungiamo una caserma dei vigili del fuoco proprio dietro l’angolo e facciamo qualche foto. Qui i vigili del fuoco sono eroi, e da noi gli tagliamo i fondi…

Giriamo ancora un pochino per la zona, e poi decidiamo di andare a nanna, pertanto facciamo rotta all’autostazione. Pensavamo di aver capito tutto ma ci sbagliamo di grosso. Qui in base all’orario i bus si fermano in un posto diverso ed oggi siamo arrivati prima! Dopo un po’ che proviamo a capire torniamo all’ufficio informazioni dove ci dice dove arriva e quando, mi spiega anche come funziona la storia dei gate in base all’ora e riesco a prendere un orario della linea che non era presente alle fermate, dove in qualche modo c’è scritto tutto. Riusciamo a prendere un diretto ed in mezz’ora siamo nella nostra stanza, stacchi morti e felici per quello che abbiamo visto ci addormentiamo.
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domenica 12 agosto 2012

La Grande Mela!

Ed eccoci al risveglio! Decidiamo di far colazione in città, ma prima dobbiamo recuperare i biglietti. Avevo scoperto che una linea di autobus passava a due passi dall'hotel  avevo anche recuperato informazioni su abbonamenti. Decidemmo di farlo non tanto per il risparmio quanto per la comodità, pagando ogni corsa cash avremmo sempre dovuto avere il valore giusto e facendo l’abbonamento non c’era questo problema… Dovendo prendere l’autobus 8/10 volte si sarebbe potuto creare qualche disagio. Saliamo in macchina ed in pochi minuti siamo nel negozio che vende gli abbonamenti, ne prendiamo due e torniamo all'hotel  Andiamo alla fermata ed attendiamo, mi ero studiato un po’ gli orari ed avevo scoperto che c’erano due tipi di autobus, uno regolare e l’altro veloce. Il veloce saltava parecchie fermate tra noi e la città, facendoci risparmiare almeno mezz'ora  Perciò quando arriva il regolare dico a Valeria di non  prenderlo, l’altro dovrebbe arrivare in 10 minuti… A quel punto mi accorgo di aver fatto una cazzata: è domenica e non l’ho realizzato mentre leggevo gli orari, vado a controllare e verifico che la domenica non ci sono autobus diretti! Così perdiamo 30/40 minuti. Che cazzata! Prendiamo l’altro autobus ed il tipo sembra che non sappia che cosa sia l’abbonamento, poi ne strappa un paio dal mio e ci fa andare… Si vede che non ne vengono usati molti! In un’oretta raggiungiamo la città, e veniamo scaricati nell'autostazione  un palazzo dove circolano autobus! Tutto grosso!
A fatica troviamo un posto dove far colazione, anche se siamo prossimi a mezzogiorno. Dopo aver fatto colazione da Starbucks ci appaiono altre filiali dovunque, solo quando avevamo bisogno di mangiare erano introvabili! Passiamo in un mercatino delle pulci, passeggiamo fino al Washington Square Park dove ci spiaggiamo, siamo esausti. Questa vacanza è più tosta di quello che pensavamo. C’è molto da camminare ed il caldo è tanto! Siamo così pigri che iniziamo a fare meno foto, l’attrezzatura fotografica pesa un po’…
Ripresici un po’ decidiamo di andare al parco più famoso al mondo, il Central Park. Prendiamo la metropolitana ed arriviamo li, lo giriamo un  po’ e poi ci mettiamo giù tranquilli come tante coppie. La vista è magnifica, non sembra nemmeno di essere al centro di questa megacittà! È tutto tranquillo e silenzioso. Tanta gente che fa sport e che si rilassa. Poi decidiamo di andare alla Pug Hill, Valeria  adora i Carlini e sulla guida c’è scritto che la domenica pomeriggio li si trovano tanti proprietari di queste rumorose bestiole, ma mi sa che la mia guida sulla città ormai è datata e la cosa non è più di moda, non si vede un carlino manco a pagarlo! Giriamo fino a dopo il tramonto, vogliamo veder un po’ la faccia di questa città la notte.

Ripassiamo da Times Square, di giorno non eravamo riusciti a vedere troppo bene visto che c’era una marea di gente delle forze dell’ordine. Pensiamo a qualche evento… La sera è magica, cambia completamente faccia. Ce la godiamo, poi decidiamo di andare a vedere anche l’Empire State Building che in questi giorni ha i colori delle bandiere di tanti paesi che partecipano alle olimpiadi di Londra, e questo dovrebbe essere l’ultimo giorni dell’evento. Corriamo a fare delle foto prima di tornare all'autostazione che è a due passi da Times Square! E li altri casini per capire dove prendere l’autobus, in base all'orario arriva ad un gate diverso, e dopo un po’ di tentativi decidiamo di andare all'ufficio informazioni dove la tipa mi dice dove arriva. Arrivati li vediamo una marea di persone in coda, e penso che non ci staremo mai tutti, ma col tempo scopro che arrivano almeno 4 linee di autobus li, e molti prendono quelle altre. Il nostro bus arriva con una mezz'ora di ritardo, e riusciamo a salirci, siamo belli cotti, si è fatta quasi mezzanotte.. Il problema ora è capire quando premere il pulsante di chiamata visto che è notte e non conosciamo. Un po’ grazie al navigatore installato sul cellulare intuisco la fermata mentre qualcun altra se la dorme beatamente. A 200mt premo il pulsante e vedo che parecchia gente scende li, il problema è svegliare Pisola, è praticamente in coma! In due minuti siamo in hotel, caccio Valeria sotto la doccia, mi ci caccio pure io e poi crolliamo addormentati senza nemmeno rendercene conto!
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sabato 11 agosto 2012

Cambio Auto

Ed eccoci qui, ci risvegliamo con la pioggerellina che ci lascia in pace per la colazione. Sfruttando la connessione scopro che Alamo ha una filiale non troppo distante, sulla via di Cape Cod. Imposto Falmouth come destinazione e dopo un po’ ci arriviamo, faccio il pieno quando sono in zona, per riconsegnarla piena. Arrivati sul posto l’amara sorpresa… Non c’è più la filiale Alamo! Controllo andando a scrocco in un bar li vicino e vedo che ho controllato l’indirizzo non sul sito ufficiale dell’autonoleggio ma su vari siti. Avevo anche cercato la conferma ma non mi ero accorto che non era il sito ufficiale. Controlliamo ed ora dobbiamo andare a Providence, capitale del Rhode Island. Ore e chilometri buttati, ma che ci vuoi fare? Oggi è andata storta! Alla fine non ci mettiamo tantissimo, prendiamo autostrade e nel frattempo il tempo migliora, si vede anche un po’ di sole! Arriviamo all'aeroporto e troviamo con qualche difficoltà un distributore e poi rendiamo l’auto. Faccio vedere al ragazzo dell’autonoleggio il problema (quello dell’olio, non quello della macchina schifosa!), parla col suo manager e ci dice sconsolato che non hanno altre Aveo (evvai!) e che sono costretti a darci un SUV (ma vieni!), con la faccia di bronzo gli dico che se non ci sono altre macchine ci prenderemo quella, ed intanto lui mi rassicura che non consuma molto (ma che ci frega a noi! Qui la benzina non costa una mazza!) Do la notizia a Valeria e le dico di fare una faccia triste, facciamo il trasloco, controlliamo di non aver lasciato nulla e coi nuovi documenti ce ne andiamo verso Newport.Il viaggio è breve, e grazie al fido TomTom raggiungiamo il centro senza troppi problemi. La cittadina è davvero bella, il rifugio dei ricconi di New York da quello che dicono le guide. Si vede che è fighettina! Ci facciamo un bel giro a piedi, due cartoline che non devono a mancare alla collezione di Valeria. Poi procediamo ad un punto panoramico a Fort Adam, da qua vediamo la cittadina ed il ponte, immancabile in foto e cartoline. Poi proseguiamo sulla Ocean Avenue, che ci mostra tutte le spettacolari ville di questa città, delle case da sogno! Un po’ di soste per foto e panorama e poi ci dirigiamo verso la Grande Mela, è ormai il tramonto ed arriveremo sul tardi, ma il posto meritava.

La guida procede senza troppi problemi, alla partenza da Newport passiamo anche sul ponte, un po’ caro a dire il vero! Ci alterniamo alla guida ma quasi a NYC devo prendere io la macchina, le città ancora spaventano Valeria… Devo dire però NYC ha spaventato anche me, mi sono dovuto mettere in modalità guida cattiva! Se non guidi da italiano cattivo non te la puoi cavare li. Sono rimasto scioccato, a Los Angeles guidavano in maniera del tutto diversa! Rischiando un po’ di collisioni (e perdendo un po’ di udito per le urla di Valeria) raggiungiamo l’hotel. Il benvenuto ce lo da una macchina della polizia nel parcheggio. Probabilmente facevano solo dei controlli, ma la cosa ci ha agitato un po’… Riusciamo a farci dare le chiavi della stanza che ci ospiterà per quattro notti, con alcuni bagagli ci dirigiamo alla stanza e nel corridoio c’è un po’ di gente che ad occhio è un po’ losca ed a naso ha appena fumato, dove ovviamente non si può. Sono anche gentili e ci chiedono se abbiamo bisogno di una mano, ma ovviamente diciamo che siamo a posto ringraziando. Vado a prendere altre cose in auto facendo barricare Vale in camera, ma alla fine erano innocui, probabilmente solo un po’ strani. Portato tutto in stanza ci mettiamo a riposare, stanchi morti. Di chilometri ne abbiamo macinati oggi, ma abbiamo un’auto decente ora! 
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venerdì 10 agosto 2012

Università prestigiose

Abbiamo passato la nostra prima notte negli States, ed è già ora di lasciare la città, ma vogliamo vedere ancora il M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology). Se ne parla tanto in film e telefilm e non vogliamo non passarci ora che siamo qua! Lasciamo l’auto all’hotel, carica, ed andiamo a prendere il metrò. Decidiamo di fare un bel giro nel campus del M.I.T., ragazzi se è grosso! È praticamente un quartiere di una città! Andiamo a fare un giro al museo del quartiere pieno di invenzioni fatte da questo prestigioso posto. Da perdersi e da rimanerci ore ed ore. Ma come sempre per noi il tempo è tiranno… Proseguiamo il nostro giro per le vie, ed alla fine sosta souvenir e cartoline prima di tornare indietro alla macchina. Ormai è pomeriggio! Partiamo e facciamo una piccola sosta al 7Eleven vicino all'hotel per acquistare l’indispensabile frigo in polistirolo! Ci mettiamo in marcia per andare a Plymouth e lungo la via ci fermiamo ad un Walmart, facciamo un po’ di spesa e finalmente tiro fuori la terza valigia. Per evitare di spendere soldi e prendere una borsa che si spacca al primo colpo come quella dell’anno scorso, decido di portarmi dietro una sacca sportiva che avevo a casa. Morbida per poter essere messa dentro alla mia valigia e grande per contenere gli acquisti. Al Walmart vediamo una marea di cose, non ci entravamo dall’anno scorso. Valeria prende un po’ di confezioni di balsamo della Suave, introvabile da noi ma fantastico e veramente economico! Fatti tutti gli acquisti ci dirigiamo all'hotel  e nel mentre ci raggiunge anche la pioggia. Dalla tv apprendiamo che sta arrivando un tempaccio in queste zone e ci sono allerte, e sinceramente a me sembra una pioggia normale, se non scarsa. Per cena seguiamo il consiglio letto su qualche blog e raggiungiamo un posto in città, noi siamo una decina di miglia fuori. Raggiungiamo il posto, molto grezzo ma aragosta a 13$ e buonissima. Io scelgo l’aragosta, Valeria il fritto misto, che non ha nulla a che vedere col nostro! C’era dentro di tutto! Una mangiata ragazzi… ed abbiamo speso 30/35$ mance comprese! Satolli facciamo una passeggiata per la città approfittando di un momento di calma che ci concede la pioggia. Torniamo alla macchina e ci dirigiamo all'hotel  All'andata aveva guidato Valeria, quando presi in mano io l’Aveo mi disse che ero lamentoso, appena si è messa alla guida lei ha iniziato a capire che era veramente uno schifo da guidare, ma il top l’ha toccato mentre tornavamo in hotel quella sera: ad un semaforo rosso, ho iniziato a frenare ed ho sentito la macchina partire verso l’esterno. Non andavo forte ed ero ancora ad una discreta distanza dal semaforo, pertanto non è stato un problema riprendere il controllo e fermarsi in sicurezza. Ma li le ho detto che volevo cambiare auto perché non mi sentivo sicuro. La fortuna ha voluto che nella giornata mi si fosse accesa anche la spia dell’olio…
Raggiungiamo l’hotel e ce ne andiamo a letto vedendo annunci di emergenza pioggia sulla costa dove ci troviamo, Sentiamo che la forza della pioggia aumenta ma non ci sembra così critica la situazione! 
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giovedì 9 agosto 2012

Boston

La sveglia è inclemente, bisogna partire! Carichiamo le valigie già pronte sulla Jetta, buttiamo le chiavi nella buca indicata dal gestore e ce ne andiamo. Attraverseremo il Rainbow Bridge in auto! Il controllo passaporti è meno simpatico del giorno prima. La tipa al controllo è leggermente acida, sarà che non sono nemmeno le sei… Alla fine passiamo e ci dirigiamo verso l’aeroporto di Buffalo. La strada è libera ed il tragitto veloce. Troviamo l’ingresso giusto al secondo colpo, ma tanto abbiamo tempo a sufficienza! Purtroppo ci siamo dimenticati di rabboccare l’auto, allora la tipa del noleggio ci fa uscire nuovamente, troviamo un distributore a poche miglia e faccio il pieno. Il gestore molto gentile mi chiede da dove arrivo, sentito che arrivo dall'Italia mi dice che sua sorella ha studiato a Firenze e che le è piaciuta davvero tanto. Preleva dalla mia carta 20 bucks e mi dice che se non basta per il pieno di tornare, altrimenti mi verranno riaccreditati i restanti. Mi fido, faccio il pieno e mancano ancora un po’ di dollari, mi fido e riparto, Valeria è un po’ meno fiduciosa ma i fatti mi daranno ragione! Non siamo in Italia…

riconsegniamo l’auto facciamo check-in. Raggiungiamo in fretta il gate ma è deserto, facciamo colazione e ricontrolliamo, sempre deserto. Trovo un Wi-Fi a scrocco ed ogni 5 minuti Valeria va a controllare mentre io carico foto su Flickr per i nostri genitori. Tra un giro e l’altro hanno già caricato tutti i passeggeri, corriamo e ci imbarchiamo, ci hanno fottuto i posti ma faccio spostare l’orientale che è al mio, ed a catena faremo spostare cinque persone! Il volo è tranquillo ed arriviamo a Boston, questa meta è di Valeria, è lei che deve guidarmi! Atterrati prendiamo le valigie e raggiungiamo l’autonoleggio, e qui l’amara sorpresa: la macchina fa cagare! Veramente ragazzi, non noleggiate mai l’Aveo! Apertura senza telecomando, chiusura non centralizzata, alzacristalli manuali sono le prime cose che notiamo! Noto subito che qui sono un po’ diversi rispetto al Canada ed alla costa ovest. Un po’ più rudi oserei dire… Prendiamo il mezzo e ci muoviamo. Purtroppo non riusciamo a capire dove arrivare, il mio navigatore (non il TomTom) fa un po’ di casino, e dopo un paio d’ore a girare decido di andare all'hotel  Li ci daranno le dritte per raggiungere la città coi mezzi. L’hotel è attaccato a Cambridge, ed è una zona molto fighettina. Iniziamo a capire perché qua gli hotel sono 2 volte NYC! Dopo aver mangiato un boccone veloce prendiamo la metropolitana e raggiungiamo il centro. Seguiamo la striscia rossa per scoprire la città. Una bellissima idea per far toccare i punti principali della città. Guida alla mano facciamo il giro, Valeria cerca di capire e spiegarmi i vari punti, il tramonto arriva abbastanza in fretta e noi siamo abbastanza stanchi, sveglia presto e lunga camminata sotto un sole cocente… Ceniamo al Quincy Market  guardano qualche giocoliere. Torniamo al punto di partenza della linea rossa e vediamo qualche minuto di un concerto, ma siamo esausti e decidiamo di andare all'hotel  si sta facendo buio. Altro miglio a piedi dalla metropolitana all'hotel e dopo la doccia non crollare è impossibile!
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mercoledì 8 agosto 2012

Niagara Falls

Ed eccoci qui alle cascate! Ci svegliamo con calma ed abbiamo tutta la giornata da spendere ad ammirare questa meraviglia! Ci avviamo con calma verso la zona calda e ci fermiamo a fare colazione in uno Starbucks. C’è un po’ di gente ma un tavolino riusciamo a trovarlo. Mangiamo con calma, e subito dopo ci rechiamo a fare un po’ di foto dello splendido panorama. Il rumore è forte, i gabbiani un’infinità e la gente è davvero tanta. Decidiamo per prima cosa di andare a vedere. Io sono già stato qua nel 2007 e qualcosa l’ho fatto, decidiamo di sfruttare prima il lato canadese e facciamo il “Journey Behind the Falls”, una passeggiata in dei tunnel che sboccano dietro alle cascate, potete immaginare il casino e l’umidità! Il termine del giro è accanto alle cascate, dal basso. Una potenza indescrivibile, ed una difficoltà nel fare le foto… Alla fine decidiamo di sfruttare la compattina, troppa paura perché si rovinino le reflex!
Dopo questa gita procediamo sul lungo fiume, e qui c’è il momento di Valeria, il passaggio negli States, non vedeva l’ora! Mille foto sul Ranbow Bridge e poi al controllo passaporti, poco gli frega dell’ESTA che serve solo se arrivate via mare o aria, qui ci fanno pagare ancora un po’ per entrare. Sbrigate le pratiche entriamo ufficialmente nel territorio statunitense. Ci dirigiamo immediatamente alla biglietteria della “Maid of the Mist”, famosissime barche che fanno questo tragitto da tantissimi anni. Sfruttiamo il fatto che è ora di pranzo ed un po’ di gente è in pausa pranzo, e noi troviamo pochissima coda. In pochi minuti raggiungiamo il punto di osservazione sopra il molo, ci guadagniamo il posto per un buon panorama e poi scendiamo. Ci consegnano un altro preservativo antipioggia, stavolta blu e ci prepariamo all'imbarco  Riusciamo a prendere la terza imbarcazione, poco tempo d’attesa considerando che è agosto… Saliamo sulla barca e cerchiamo di andare al ponte superiore. Nascondiamo la reflex sotto il preservativo, so per esperienza che di acqua ce ne sarà parecchia, pertanto tireremo fuori la macchina solo per fare le foto e poi la nasconderemo ancora. Si parte, e… Che dirvi? Dovete farvela ragazzi, è una cosa spettacolare navigare sotto quelle cascate, un giro di 10/15 minuti ma che merita di essere fatto! Non si può descrivere. Tutti sorridenti e soddisfatti scendiamo e decido di fare un giro sotto la cascata americana già che siamo qua! Man mano che ci si avvicina ci si bagna sempre dio più, delle vere e proprie secchiate d’acqua! Purtroppo non penso troppo e mi ritrovo una compagna incazzata come un puma, non gradisce essere umida. L’asciutto e le cascate non vanno a braccetto, e poi lo stare sotto una cascata rombante è bellissimo, ma non tutti apprezzano. Ce ne andiamo e risaliamo. Fortunatamente è agosto e c’è il sole e ci asciughiamo in poco. Alla proposta di andare a fare il “Cave of the Winds”, ovvero una struttura costruita sotto le piccole cascate in territorio americano, Valeria dice che per oggi le è bastato. Mi sono piaciute molto la volta scorsa, ma non mi va di forzare la mano. Allora ci dirigiamo verso la cittadina statunitense per un giretto, un boccone ed alla fine si fa l’ora del ritiro dell’auto. Purtroppo per consegnarla al Buffalo Airport, dobbiamo noleggiarla negli States e non in Canada, così scegliamo l’aeroporto piccolissimo che c’è li. Tramite il centro informazioni otteniamo biglietti ed info per raggiungerlo, ed in un’oretta siamo all'aeroporto  l’autonoleggio è poco distante e lo raggiungiamo. Mai fatte tante domande per il noleggio di un’auto. Mancava solo che mi chiedesse che avevamo mangiato per pranzo e mi avrebbero chiesto tutto il possibile! Mezz'ora solo di raccolta informazioni! Fatto sta che riusciamo a prendere l’auto e ci dirigiamo verso il border, un po’ di coda per il controllo documenti e poi arriva il nostro turno.
Il gentile poliziotto canadese ci prende i passaporti, fa varie domande che ci lasciano un po’ basiti tipo se abbiamo armi (?!), alcolici, coltellazzi, oltre alle classiche domande. Rispondo che l’indomani attraverseremo il border di nuovo visto che abbiamo un volo per Boston. Solite curiosità sul nostro itinerario e poi ci riconsegna i documenti e ci lascia andare al casello a pagare il passaggio. Decidiamo di proseguire verso la bella cittadina di Niagara on the Lake, ma un volta arrivati li c’è un po’ di casino per parcheggiare ed una volta trovato posto arriva una mezza tempesta e decidiamo di mollare la visita alla cittadina. Lungo la via del ritorno ci fermiamo a fare la prima lavanderia della stagione, nel frattempo ci mangiamo una pepperoni pizza da Pizza Pizza. Parcheggiato in hotel sistemiamo le cose lavate e ci facciamo l’ultimo giro per il lungo-cascate, sul ritorno qualche souvenir e poi a nanna! La sveglia è davvero presto domani! 

Guarda le foto.

martedì 7 agosto 2012

Toronto Islands

Siamo già all'ultimo giorno a Toronto! Dopo la colazione decidiamo di lasciare le valigie all’hotel per proseguire verso la CN Tower, scegliamo di salire fino in cima, un po’ di gente ma sicuramente meno di ieri che era festa! Saliamo e vediamo un bellissimo panorama, si vede tutta la città, le isole che erano prese d’assalto ieri ed il piccolo e trafficato aeroporto accanto alle isole. Ci facciamo alcune foto su pavimento in vetro, Valeria ha un po’ di timori, ma alla fine cede. Giriamo poi sul lungolago, e per pranzo decidiamo di muoverci sul lago, arrivati sulla prima isola, che comunque è collegata con le altre, mangiamo una pizza vicino all'imbarcadero  Poi giriamo un po’ a piedi ed alla fine prendiamo a noleggio un risciò per un’ora per girare meglio le isole. La giornata è stupenda ed io inizio a soffrire un po’ il caldo. Giriamo come matti sulle isole, facciamo foto e poi riconsegniamo il mezzo. Altro giretto sulle isole vedendo un cane che cerca bambini per farsi tirare la palla in acqua e poi è ora di rientrare. Dobbiamo fare un po’ di shopping prima di tornare all'hotel e poi dobbiamo raggiungere l’autostazione. Riprendiamo il traghetto ed andiamo nel primo negozio dove avevamo già visto che comprare, poi entriamo nel centro commerciale e ci dirigiamo in hotel, recuperiamo le valigie e sistemiamo i nostri acquisti. Io inizio a soffrire il caldo di brutto ed avrei bisogno di una doccia, ma l’hotel di Niagara Falls dista ancora un po’. Andiamo in autostazione ed il caldo è davvero tanto, il pullman è pure in ritardo e la situazione diventa bella critica per me, Non so quanto abbia sofferto la mia vicinanza Valeria su quel mezzo. Il viaggio ci porta via qualche ora, ma alla fine arriviamo, avevo deciso di andare a piedi visto che l’autostazione dista qualche chilometro solamente dalla fermata, e visto anche che siamo giovani e forti, ma non mi va di peggiorare la situazione! Taxi ed in 5 minuti siamo all'hotel dove corro letteralmente a farmi una doccia! Ho imparato che se mai dovessi fare un altro giro del genere mi prenderò sicuramente delle salviette per lavarmi senz'acqua  Non avrei mai immaginato di soffrire un caldo del genere a Toronto. Cambiarsi la maglietta e mettere il deodorante è servito a ben poco!
Ristabilito il livello d’igiene decidiamo di andare a fare un salto alle cascate, distano nemmeno un chilometro e di sera dovrebbero meritare. Ed arrivati li ci accorgiamo che meritano, e di brutto! Peccato non esserci portati la reflex, iniziamo ad accusare le lunghe camminate dei giorni precedenti! Troviamo un fast food dove mangiare non a cifre astronomiche e poi proseguiamo la visita sul lungofiume. Quasi alle 23 decidiamo di andare a dormire, dove crolliamo. Pensavamo che la vacanza fosse più rilassante, ma evidentemente non avevamo calcolato che nelle città si cammina molto più di quello che si pensa!

lunedì 6 agosto 2012

Toronto

Ci svegliamo nemmeno troppo presto, avevamo bisogno di riposo! Scendiamo e scopriamo che abbiamo anche la colazione gratuita per entrambi i giorni, non era prevista da prenotazione. A caval donato non si guarda in bocca. La mensa è stile self service e Valeria si butta su pesce fritto, la guardo un po’ disgustato, non riesco a partire col salato al mattino, ma lei si a quanto pare!
Torniamo in camera, ed armati di fotocamera iniziamo a girare ed esplorare la città, c’è parecchio da vedere. Giriamo per le vie intorno all'hotel  che è in centro, andiamo a visitare il vecchio municipio, che è una struttura magnifica. Entriamo in un centro commerciale, e vediamo quanto è grande. Purtroppo notiamo che la città è un po’ deserta per via della festa. Girovagando alla ricerca dei punti d’interesse e per vedere quello che ci ispira al momento arriviamo all'ora di pranzo. Iniziamo ad intuire che in questa vacanza il cibo sarà un po’ un problema, se non vuoi spendere molto ti devi accontentare dei fast food. Riusciamo a trovare una connessione a scrocco e chiamiamo a casa. Mentre chiamo mia madre mi dice che c’è un tempaccio e deve sistemare le cose, pertanto chiamerò il giorno dopo, scoprirò poi che ha fatto parecchi danni quel tempaccio. Proseguiamo e scopriamo dov'è la gente della città, tutta in coda per prendere i traghetti per le isole! Era la nostra tappa odierna ma preferiamo spostarla a domani, una coda di 500 metri è troppa. Girovaghiamo per le vie principali del centro, passiamo sotto alla CN Tower, dove andremo il giorno seguente, vediamo se ci sono delle partite di Baseball al Roger Center, ma i prezzi sono proibitivi per oggi e domani, abbandoniamo l’idea!
Mentre ci muoviamo verso l’hotel, grazie alla guida decidiamo di andare oltre l’hotel dove c’è un Museo di Storia Naturale, molto interessante a detta di Valeria. Con calma lo raggiungiamo, fa parecchio caldo e se lo sentiamo noi figuriamoci i locali! Raggiunto il museo abbiamo un’ora e mezza prima che chiuda e li vedo la bimba che impazzisce dietro ossa varie e si destreggia in spiegazioni. Il tempo a nostra disposizione finisce e ci buttano fuori, ma non dallo shop. Mica fessi!
Tornando all'hotel ci divertiamo a passare nel parchetto ed ad osservare gli strani scoiattoli neri che seppelliscono le noccioline. Prova a cercarne una, ma vi assicuro che non è facile trovarle, io non ci sono riuscito neppure con l’aiuto della macchina fotografica! Notiamo anche che gradiscono l’offerta di alcuni cittadini che mettono sugli alberi del burro di arachidi.
Ci riposiamo un po’ in hotel e poi porto fuori Valeria nel mio ristorante preferito della città, The Keg. Bisteccazze veramente buone. Il conto non è dei più economici, ed aiuta a far lievitare il prezzo il fatto di aver preso due birre! Non mi importa, volevo proprio godermi questa cena ed era uno dei miei punti fissi in questa città! Satolli ci dirigiamo verso l’hotel passando in mezzo ad una specie di festa in una piazza vicino all'hotel  ma dopo qualche minuto il sonno ci assale ed andiamo a dormire.

Canada!

Dall'alto iniziamo a riconoscere la città, in men che non si dica si atterra, e raggiungiamo finalmente il gate, questo viaggio è stato molto adrenalinico! Raccogliamo il bagaglio a mano e ci dirigiamo verso il controllo passaporti, per farlo prendiamo un tapis roulant ad alta velocità, parte normale, poi con un sistema innovativo accelera e poi frena prima di finire. Mai preso, veramente comodo e veloce! Al controllo passaporti ci dividiamo, io avevo partecipato alla distribuzione dei visti studio-lavoro lo scorso anno ma poi non ho potuto partecipare. Per i soldi che ho speso voglio avere almeno il pezzo di carta che dice che c’è un visto a mio nome, e può essere emesso ancora per qualche giorno… Alla fine ci metto poco più di Valeria, mi fanno un paio di domande e poi mi stampano il visto, che purtroppo non posso sfruttare…
Nessun problema nemmeno per lei, l’unica nota negativa è che la scorsa volta che sono passato di qua avevo trovato l’addetto dell’immigration davvero gentile, quello che abbiamo beccato oggi era un po’ scorbutico… Andiamo al nastro bagagli e troviamo le nostre valigie, non ci speravo proprio! Meglio così!
Usciamo e raggiungiamo il nostro bus-navetta che ci porterà all'hotel. La corsa prenotata è per mezz'ora dopo ma non ci sono problemi ad anticipare, saliamo e ci rilassiamo. Fortunatamente c’è anche il Wi-Fi gratuito e mandiamo messaggi a casa per rassicurare i nostri cari. Il bus nel suo percorso ci fa passare proprio sotto la CN Tower e sul lungolago. La nostra fermata è l’ultima e l’hotel è a 100 metri scarsi, ottima la scelta di quell'hotel  Siamo proprio in centro! Scopriamo che è un mezzo studentato, abbastanza tranquillo. Facciamo check-in, paghiamo e ci dirigiamo in camera. Doccina assolutamente necessaria e poi decidiamo di fare un giro a piedi per prendere qualcosa per l’igiene personale, come lo scorso anno abbiamo preferito non portarci dietro peso inutile. Mentre mi faccio la doccia io Valeria si accorge di un tragico errore nella prenotazione dei voli, il rientro non è su Malpensa ma su Linate. Come cavolo ci è potuto sfuggire ad entrambi? Si vede che eravamo proprio cotti quando abbiamo prenotato…
Usciamo e ci facciamo una passeggiata per il centro, e ci accorgiamo che c’è un ulteriore problema, a quanto pare è festa a Toronto il giorno dopo e molti locali e negozi sono chiusi… Non avendo la macchina non possiamo muoverci liberamente ed alla fine entriamo in uno dei pochi negozi aperti, un po’ caro, e mangiamo in un fast food messicano. Passeggiamo anche al ritorno e vediamo un festival africano con balli e canti tipici, girovaghiamo un po’ e per le 21 torniamo in hotel dove dormiamo come due bambini.

domenica 5 agosto 2012

Un lungo viaggio

Ed ecco la sveglia che suona, doccia veloce, verifica ultima in casa che il gas sia staccato e le cose elettriche pure. Tutto pronto! Carichiamo la macchina e ce ne andiamo in aeroporto. Arriviamo con un certo anticipo e sbrighiamo in fretta le procedure di check-in in quanto abbiamo già stampato le carte d’imbarco.
Ci dirigiamo con calma al gate, visto che siamo in anticipo cazzeggiamo per i negozi dell’aeroporto. Quando manca una mezz'oretta alla chiamata del nostro volo ci dirigiamo al gate e ci mettiamo in coda. Vediamo che l’aereo è arrivato e notiamo che è un Airbus 320 con la livrea “vecchia”. Carino, dai.
Si avvicina l’ora dell’imbarco ed iniziamo a notare qualcosa che non va, un po’ di chiamate ricevute dall'addetta al check-in, un agente di rampa che la chiama per parlare nel tunnel, altre chiamate. Finalmente un annuncio ma non è quello di chiamata del volo ma ci dicono che nel giro d’ispezione i piloti hanno trovato una gomma segnata e che forse la devono cambiare. Cose normali che ho già visto succedere, poi noi abbiamo tre ore e mezza di transito… Rassicuro Valeria ma non mollo la postazione in coda. Dopo un po’ ci avvisano che i tecnici stanno arrivando a verificare l’entità del danno, classica procedura, inizio a vedere gente agitata che fa mille domande, cerco di non rompere visto che il personale aeroportuale è già subissato di richieste, abbiamo tanto tempo tra i due voli, ed abbiamo visto lo scorso anno che sono veloci in quell'aeroporto.
Passano ancora i minuti e ci dicono che la gomma è da cambiare, e non ci possono imbarcare fino a che non finiranno la procedura, sarà una ruota posteriore! Dopo un altro po’ esce il comandante che fa un annuncio in inglese, prontamente tradotto dalla ragazza dell’aeroporto: praticamente ci dice che stanno aspettando la squadra che cambia la gomma e ci vorrà un po’, siamo ad agosto ed a Malpensa penso io. Ma inizio ad infastidirmi, il tempo passa e la nostra coincidenza partirà sempre alle 14.10! Vado a parlare con la ragazza che ha in mano la lista passeggeri e le coincidenze, che su questo volo sono molte. Scopro che ci sono almeno 10/15 persone che dovranno poi prendere il Toronto. Mi dice che al momento non ci sono problemi perché abbiamo ancora più di un’ora tra un volo e l’altro. Nel frattempo sorrido vedendo dei coreani impanicati che stressano la tipa perché hanno il volo alle 19! Cacchio rompi le palle, avrai ore ed ore di margine!
Il tempo passa ed esce di nuovo il pilota che dice che la squadra sta arrivando ed il lavoro prenderà una mezz'oretta  poi potremo imbarcare ed il volo durerà 50 minuti. Cacchio, è schedulato un’ora e mezza! Farà il volo a cannella, meno male che non c’è l’autovelox. Ci  dice anche che sa che parecchie persone hanno coincidenze e Francoforte è avvisato, chi di noi la perderà sarà sicuramente riprotetto su altri voli. Faccio due conti e vedo che siamo scesi comunque sotto l’ora tra i due voli! La gente sempre più agitata che assalta le ragazze, so che è inutile e dico a Valeria di star tranquilla. Controlliamo e vediamo che ci sono altri tre voli dopo il nostro tra Francoforte e Toronto. Finalmente ci si imbarca, l’imbarco è abbastanza veloce ma non quanto mi aspettavo. Dopo un rullaggio che pare infinito, decolliamo. Ad occhio siamo veramente più veloci, ed in 50 minuti siamo davvero a Francoforte! Probabilmente Lufthansa è riuscita a far assegnare al nostro aereo una priorità alta, il potere di essere nel loro Hub principale! Atterrati dico a Valeria che quello è il momento di correre, appena fuori deve tallonarmi e non fare caso a vecchi e bambini, manca un quarto d’ora al nostro decollo per Toronto, e l’aereo è ancora a terra da quello che ci dicono appena sbarcati. Col passaporto alla mano ci dirigiamo al gate, ma abbiamo scordato il controllo passaporti, stiamo uscendo dal continente e dobbiamo farlo. La coda non è lunga, in condizioni normali non sarei stato così nervoso, ma ogni minuto che passa è un minuto in meno per prendere il volo. Finalmente ci controllano, con calma e riunitici dopo il controllo corriamo al gate che non è poi così vicino. Finalmente lo raggiungiamo e vediamo che non è chiuso, ci stavano aspettando, di norma si sarebbe già staccato dal tunnel ma con tutte quelle riprotezioni ci ha aspettato. Le cortesi addette del gate ci accolgono con un sorriso, e dopo un veloce controllo ci lasciano passare, arrivati a bordo la hostess ci chiede “Malpenza?” col fiatone rispondo di si e me ne vado al mio posto, c’è ancora spazio in cappelliera e mi siedo. Nel contempo dico a Valeria che noi ce l’abbiamo fatta, ma temo per le nostre valigie, vedremo. Mi siedo, io sono sul sedile lato corridoio, appoggio la testa e mi cade il poggiatesta! No, che sfiga! Suono e lo faccio presente al collega, questo chiama il capo ed in 2 minuti sistema tutto. Dopo massimo 5 minuti che siamo saliti l’aereo si muove già, seguiamo il rullaggio dalle telecamere e ci rilassiamo finalmente. Il decollo è fluido ed in poco siamo in quota. Ora non resta che aspettare di arrivare. Tra pranzo, film, lettura cerco di farmelo passare. Durante il volo ci passano a dare da bere, prendo un bicchiere e ne prende uno anche Valeria. Quando ripassano a raccogliere i vuoti cerco di convincere Valeria a buttare il suo, mi becco del rompipalle… Dopo mezz'ora, un’ora al massimo di risveglia e non ricordandosi del bicchiere tira una ginocchiata e così ci ritroviamo lavati di succo d’arancia. Il mio sguardo è truce, mille scuse e forse non sono più così tanto rompiballe. Scendiamo nel piano di sotto del  340, dove ci sono i bagni e cerco di pulirmi un po’, poi scende lei e fa la stessa cosa. È conciata molto peggio di me, e mi dice che ora ha capito perché volevo mettere via il bicchiere e si scusa. Cacchio, se lavoro in quel cacchio di tubo ne saprò un po’ di più, ma darmi retta mai…
Arriviamo finalmente in zona Toronto, ancora un po’ imbrattati di succo…