E siamo giunti all’ultimo giorno. Carichiamo la roba in
auto, facciamo il nostro ultimo check-out e raggiungiamo un posto non troppo
distante per fare la colazione. Il locale l’ha trovato Valeria, è stile anni ’50.
A saperlo prima ci saremmo venuti anche ieri a colazione! Merita davvero!
Mentre mangiamo scopriamo che a New York, sotto l'Empire State Building c'è un pazzo che va sparando alla gente, chiedo al cameriere se è in diretta, e ci dice di si. Eravamo li pochi giorni fa!
Guarda le foto.
Mentre mangiamo scopriamo che a New York, sotto l'Empire State Building c'è un pazzo che va sparando alla gente, chiedo al cameriere se è in diretta, e ci dice di si. Eravamo li pochi giorni fa!
Avendo tutto pronto decidiamo di passarci mezza giornata di
nuovo al museo. Ci accodiamo come sempre ad un gruppo per la visita guidata, e
quest’oggi non c’è nessuna supervisione. Il tempo scorre veloce, tocca più o
meno gli stessi aerei del giorno prima, si vede che hanno gusti simili, anche
se la spiegazione è diversa e più ricca di aneddoti. Cazzeggiamo e
personalmente mi accodo ad un gruppo che finisce il giro all'SR-71, la guida
deve averlo tra i suoi preferiti in quanto ne parla per una decina di minuti, aggiungendo molte più nozioni rispetto agli altri… Purtroppo il tempo è tiranno
ed i nostri bellissimi momenti di questa vacanza stanno arrivando al termine.
Rotta sull'aeroporto Consegniamo l’auto senza problemi, prendiamo le nostre
valigie e ci mettiamo in coda per il check-in. Qui se ne sbattono che io abbia
già stampato le carte d’imbarco… Arriva il nostro turno e ci chiedono se
vogliamo cambiare posto dato che il sistema di intrattenimento non funziona sui
nostri sedili, la cosa non mi convince molto, e decidiamo che ci importa poco
della cosa, tanto è un volo notturno e Valeria dormirà. La tipa è un po’
contrariata, ma non può fare altrimenti. Consegniamo tutto e passiamo i
controlli di sicurezza, si fanno quattro risate per le nostre magliette di
Bazinga, e Valeria fa pure un controllo RX. In men che non si dica è ora di imbarcarci sull'unico Boeing 747-800 per passeggeri, che appunto opera la tratta
Francoforte – Washington. E’ davvero una bella bestia e noi siamo seduti in
fondo, dove si restringe e di lato ci sono solo 2 sedili invece che tre.
Si parte col rullaggio e la corsa di decollo, ma
panico-paura! Aborto di decollo, è il mio primo caso, ho fatto migliaia di voli
per lavoro e pochissimi per vacanza e mi va a succedere proprio in questi
pochi, soprattutto con Valeria! Controllo fuori, la porta dietro di noi e provo a rassicurare Valeria che non l’ha
presa molto bene… Mediamente i passeggeri sono tranquilli, su un volo
domestico ho sentito urla di terrore per molto molto meno…
Torniamo allo stand e dobbiamo aspettare almeno un’ora e
mezza per far raffreddare i freni, per non metterci di più devono staccare 2/3
di aria condizionata ed il caldo è atroce. Valeria per fortuna si addormenta e
dopo 3 ore decolliamo nuovamente, ma ad occhio la nostra coincidenza è saltata.
Io mangio la cena, due chiacchiere con la collega Lufthansa ed il volo passa,
anche perché sta tirando di brutto, grazie ai venti favorevoli arriviamo a
1.160 Km/h. Atterrati a Francoforte inizio a sentirmi veramente cotto, non ho
chiuso occhio. Valeria si è un po’ ripresa ma è stanca. Dobbiamo prendere il
Linate, ma deve partire tra 10 minuti e chiediamo ai tizi dei filtri di
sicurezza come fare. Stranamente non parla inglese quello che interpello io, ma mi chiama addirittura un
collega che parla italiano. Fa un paio di telefonate e ci dice che se corriamo
lo prendiamo dato che ha un ritardo pure quello. Voglia di correre zero, ma ci
proviamo. Alla fine ce la facciamo per il rotto della cuffia. Mi abbiocco un po’
pure io su quel volo, microsonni da stanchezza. Arriviamo a Linate e dobbiamo
prendere la navetta, ma come sempre accade è appena partita e dobbiamo
aspettare più di un’ora e mezza. Finalmente prendiamo la navetta che ci porterà
direttamente a Malpensa e Valeria è veramente collassata. Le faccio ogni tipo
di dispetto ma se ne rende conto a malapena! Meglio così perché l’autista è un
pazzo scatenato, a momenti passa sopra ad una C1 che sta andando a 90 seguendo
i limiti della superstrada, e li per la brusca frenata Valeria si sveglia ed un poco realizza
la pazzia della guida. Le dico che è una fessa ad aver paura degli aerei e non
di questi personaggi alla guida. Finalmente arriviamo a casa e dopo una doccia
ci facciamo una bella pastasciutta! Ne avevamo bisogno! Riposiamo un po’ e poi
andiamo dai parenti, la vacanza è terminata!
Grazie per aver seguito anche questa avventura!
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